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Questo articolo è stato pubblicato il 14 settembre 2010 alle ore 19:40.
La legge che mette al bando l'uso del burqa in Francia vieta la «dissimulazione del volto nei luoghi pubblici», ma non menziona esplicitamente il velo integrale islamico. In particolare, il primo dei sette articoli afferma che «nessuno può, nello spazio pubblico, indossare abiti destinati a nascondere il volto». Nel provvedimento si includono le strade e le piazze, «i luoghi aperti al pubblico» (negozi, bar e ristoranti, parchi, trasporti...) e quelli «destinati ad un servizio pubblico» (scuole, ospedali, uffici postali...).
Il divieto e le sanzioni entrano in vigore sei mesi dopo la promulgazione della legge, nel corso quindi della primavera del 2011, a patto che la norma non venga bocciata dal consiglio costituzionale, chiamato ad esprimersi nelle prossime settimane.
A partire da quel momento, le donne che indossano il burqa o il niqab dovranno pagare una multa di 150 euro, alla quale si può aggiungere anche uno stage di «educazione civica».
La legge crea inoltre un nuovo delitto, la «dissimulazione forzata del viso». Chiunque cioè obblighi una donna a coprirsi completamente rischia un anno di carcere e 30 mila euro di multa. Se si tratta di una minorenne, la condanna è doppia (due anni di prigione e 60 mila euro di multa). La legge prende così di mira gli uomini che costringono la partner a indossare il velo integrale «con minacce, violenza (...) abuso di potere o autorità».
Il provvedimento anti-burqa prevede tuttavia delle eccezioni. Esse riguardano quei casi particolari in cui coprire il volto è autorizzato dalla legge (casco obbligatorio per i motociclisti, ma anche l'uso di bende o mascherine durante le epidemie o motivi professionali, come l'uso della maschera per i saldatori o delle tenute antisommossa da parte della polizia). Fanno eccezione inoltre alcune feste comandate: non sarà multato chi si maschera per il Carnevale o chi si traveste da Babbo Natale. (fonte Ansa)