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Questo articolo è stato pubblicato il 15 settembre 2010 alle ore 18:05.
La legge che stabilisce a Roma la sede del governo è del 1871 e, in quanto legge ordinaria, nulla vieta che per la stessa via possa essere «aggiornata». Ha risposto così il ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, nel corso del question time in risposta a un'interrogazione Udc sulla provocazione lanciata da Bossi e dallo stesso Calderoli a proposito dei ministeri da decentrare spostandoli da Roma. Ha anche abbozzato una ipotetica dislocazione.
Un'idea che Calderoli ha derubricato all'ambito del dibattito politico ma per la quale ha anche abbozzato una road map. «Io metterei il ministero dell'Interno a Palermo piuttosto che a Reggio Calabria, quello dell'Ambiente a Napoli, le Finanze a Milano e lo Sviluppo economico a Torino».
«La legge che ha stabilito il governo a livello della Capitale, la 33, è del 1871 e parla di "governo centrale" senza precisare, quindi, quali dicasteri dovrebbero essere a livello della Capitale. Ma dato pure per scontato che così sia credo che qualunque legge successiva possa modificare quella legge ordinaria, perchè nulla si dice nella Costituzione». Dunque, «se con il gruppo parlamentare della Lega Nord, attraverso un'iniziativa parlamentare, o una proposta di legge di iniziativa popolare, dovesse arrivare in questa sede, sarà esaminata dal Parlamento e in quella sede ci sarà un parere formale e collgiale da parte del governo».
Poi il ministro Calderoli ha precisato che si tratta di una proposta politica della Lega Nord e ha precisato di parlare non da ministro ma da coordinatore delle segreterie del Carroccio spiegando che quando la proposta sarà ultimata ci sarà anche un confronto con il Pdl. (N.Co.)