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Questo articolo è stato pubblicato il 16 settembre 2010 alle ore 08:01.
LONDRA. Dal nostro corrispondente
La regina non sarà in nero. Sulla soglia di Hollyrood house, residenza dei Windsor a Edimburgo, Elisabetta II accoglierà Benedetto XVI senza indossare i colori che la liturgia impone a un monarca non cattolico in Vaticano. Dallo scisma di Enrico VIII a oggi sarà la prima sovrana a ricevere un Papa in visita di stato nel Regno Unito e il dubbio che il protocollo volesse, comunque, l'abito scuro ha aggiunto ironia alle polemiche che accompagnano l'arrivo del pontefice. L'incertezza è stata rotta dal Vaticano e da Buckingham Palace: il nero per una regina non cattolica e il bianco per una cattolica sono richiesti solo quando ad ospitare è il Papa. Resta la solennità di un evento che non ha precedenti nella forma - quello di Giovanni Paolo II nel 1982 fu viaggio pastorale - e non ha uguali nel contesto sociale e politico di oggi.
Benedetto XVI arriva in un paese che lascia intendere che ne avrebbe fatto volentieri a meno. Da giorni, ma da ieri ancor di più dopo la gaffe del cardinale tedesco Walter Kasper che in un'intervista ha definito il Regno Unito «realtà del Terzo Mondo». Il riferimento era all'impatto con l'aereoporto di Heathrow dove va subito in scena la realtà multiculturale britannica. Le scuse e i chiarimenti del cardinale - che ha rinunciato al viaggio «per ragioni di salute» - non basteranno a placare gli umori di un mondo che si ribella ai no della chiesa al matrimonio dei sacerdoti, all'ordinazione delle donne, alle aperture del Vaticano a quei pastori contrari agli eccessi liberali della Chiesa d'Inghilterra. Un mondo, soprattutto, che non comprende l'atteggiamento verso gli abusi sessuali sui minori divenuti casi nazionali in Usa e Irlanda. Il Papa - che ieri ha lanciato un appello alla riconciliazione tra le fedi, dopo le violenze legate alla profanazione del Corano («Il rispetto della libertà religiosa e la logica della riconciliazione e della pace prevalgano sull'odio e sulla violenza») - oggi sarà a Edimburgo e a Glasgow. Domani e sabato a Londra dove incontrerà il premier David Cameron, ma soprattutto l'Arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, capo della Chiesa anglicana.