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Questo articolo è stato pubblicato il 18 settembre 2010 alle ore 08:01.
C'è anche l'affarista Flavio Carboni tra gli indagati dell'inchiesta della Procura di Napoli sui presunti rapporti tra i clan camorristici del Casertano e l'ex sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino. L'accusa è di concorso esterno in associazione mafiosa. La stessa già mossa all'ex giudice tributario Pasquale Lombardi e all'imprenditore Arcangelo Martino. Tutti e tre gli indagati sono già agli arresti perché coinvolti in un'altra inchiesta, quella sulla presunta loggia segreta P3 condotta dalla Procura di Roma, in cui è indagato anche Cosentino. L'indagine napoletana nasce proprio da un filone dell'inchiesta dei pm romani, quello sugli interventi in Cassazione per favorire l'ex sottosegretario. Secondo i pm di Napoli, Alessandro Milita e Giuseppe Narducci, Carboni, Lombardi e Martino avrebbero cercato di ottenere dai giudici della Suprema Corte la revoca dell'ordinanza di custodia cautelare emessa lo scorso anno nei confronti di Cosentino dal gip Raffaele Piccirillo. Secondo gli inquirenti, dietro alla manovra ci sarebbero i Casalesi, interessati a favorire la candidatura dell'ex sottosegretario a governatore della Campania. Proprio le presunte pressioni sui giudici della Cassazione sono state l'argomento trattato ieri nel lungo interrogatorio a cui Martino è stato sottoposto nel carcere di Poggioreale, dove è detenuto. Davanti ai pm di Napoli, l'imprenditore, assistito dall'avvocato Giuseppe De Angelis, si è difeso, sostenendo che non aveva contatti diretti con magistrati e politici; a curare le "relazioni diplomatiche" del gruppo, a suo dire, era Lombardi, al quale si era legato perché a sua volta nutriva aspirazioni politiche.
In relazione a un'altra inchiesta, quella per presunta evasione fiscale condotta dalla Procura di Roma, la società Conad del Tirreno, in una nota, «sottolinea e ribadisce con forza la sua totale estraneità ai fatti contestati, auspicando che a breve sia fatta la massima chiarezza da parte degli organi inquirenti».
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