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Questo articolo è stato pubblicato il 20 settembre 2010 alle ore 10:16.
Igor Marini, il faccendiere legato al caso Telekom Serbia, è stato arrestato ieri a Caravino (Torino) dai carabinieri della stazione di Strambino, nel corso di un controllo stradale. Su Marini, 47 anni, consulente finanziario, residente proprio a Strambino, gravava, infatti, un ordine di carcerazione emesso a luglio dal tribunale di Torino. I militari, che hanno fermato la sua auto, lo hanno scoperto facendo le verifiche nelle banche dati delle forze dell'ordine.
Marini deve scontare una pena di cinque anni di reclusione per il reato di calunnia nei confronti di politici e di un magistrato del tribunale di Roma, nell'ambito dell'affaire Telekom Serbia (i fatti contestati risalgono al 19 maggio e al 7 agosto 2003).
Il faccendiere aveva conquistato le cronache per le accuse lanciate ad alcuni esponenti del centrosinistra, tra cui l'ex premier Romano Prodi: diceva che avevano preso tangenti sull'acquisto, avvenuto nel 1997, di una quota della compagnia telefonica jugoslava da parte di Telecom Italia. La procura di Torino concluse che le affermazioni erano calunniose: gli atti furono trasferiti a Roma, dove è stato istruito il processo. Nel capoluogo piemontese è rimasto aperto il filone che riguardava le accuse di Marini alla dottoressa Barborini.