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Questo articolo è stato pubblicato il 21 settembre 2010 alle ore 08:01.
L'Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d'Italia ha «sospeso» – per sospetta violazione della normativa antiriciclaggio – due bonifici di 3 e 20 milioni di euro che lo Ior aveva richiesto di eseguire al Credito artigiano, presso cui è titolare di un conto corrente. La sospensione delle due operazioni (in favore, rispettivamente, della Banca del Fucino e di JP Morgan Frankfurt) è stata decisa il 15 settembre e comunicata nella stessa data alla "banca vaticana" nonché, per quanto di sua competenza, all'autorità giudiziaria. Il provvedimento ha la durata di cinque giorni lavorativi e, quindi, scade oggi pomeriggio. Bocche cucitissime a Piazzale Clodio, dove c'è il massimo riserbo su eventuali mosse della procura, che potrebbe attivarsi in base all'articolo 55 del decreto 231 del 2007, di attuazione della direttiva Ue sulla prevenzione del riciclaggio. Lo stesso decreto che, all'articolo 6, disciplina l'intervento dell'Uif.
«La Uif - dice il comma 7, lettera c - può sospendere, anche su richiesta del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza, della Dia e dell'autorità giudiziaria, per un massimo di cinque giorni lavorativi, sempre che ciò non pregiudichi il corso delle indagini, operazioni sospette di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo, dandone immediata notizia a tale organi». La sospensione dell'Uif è dunque una misura cautelare, che può essere seguita, se ne ricorrono gli estremi, da iniziative giudiziarie. In questo caso, si tratterebbe di una "prima" assoluta da quando, nel 2003, la Corte di cassazione ha restituito alla giurisdizione italiana la competenza sullo Ior, fino ad allora negata.
La "banca vaticana" è da tempo al centro di accertamenti ispettivi della Banca d'Italia per il mancato rispetto degli obblighi imposti dalla normativa antiriciclaggio, soprattutto con riferimento alla trasparenza dell'identità dei propri clienti. A gennaio di quest'anno l'Istituto di via Nazionale comunica al gruppo Credito valtellinese (di cui fa parte il Credito artigiano) l'inclusione dello Stato Città del Vaticano nella lista dei paesi extracomunitari. Pertanto, nei rapporti con lo Ior vanno applicati obblighi «rafforzati» (e non semplificati) di «adeguata verifica», previsti dall'articolo 28 del decreto 231/07. La "banca vaticana" deve impegnarsi a identificare i propri clienti e a comunicare, su richiesta, dati e informazioni su di essa; per consentire la segnalazione di operazioni sospette, deve poi comunicare periodicamente le informazioni necessarie ad associare alla clientela la movimentazione degli assegni.