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«Così ha facilitato lo scontro»

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Questo articolo è stato pubblicato il 22 settembre 2010 alle ore 08:06.


È stato Alessandro Profumo, con la politica di acquisizioni di Hypovereinsbank e di Capitalia, ad aver creato le premesse per lo scontro in atto in Unicredit. Ne è convinto Giampiero Cantoni, presidente della commissione difesa del Senato (Pdl), ed ex presidente di Bnl. «Il sistema politico in questa vicenda – chiosa – non c'è entra nulla».
Quale idea si è fatta sul ribaltone?
Si è avverato quanto avevo previsto nel mio libro "Le banche e la crisi". Scrivevo che Unicredit era diventata una banca internazionale in cui ci sarebbero stati presto scontri fra i tedeschi e le fondazioni italiane. Un manager di grandi capacità come Profumo ha voluto portare la banca lontano dall'influenza politica e dai poteri forti proiettandola in Europa. In realtà, acquisendo una banca tedesca, che aveva enormi difficoltà sui mutui, ha spostato il baricentro del gruppo verso la Germania. Poi c'è stata la fusione con Capitalia: anche in quel caso era una banca con forti difficoltà. Profumo ha fatto queste acquisizioni con l'obiettivo di rafforzare la propria autonomia dagli azionisti e il proprio potere. E poi evidentemente ha fatto il passo più lungo della gamba chiamando in soccorsi i libici.
Secondo qualcuno i libici hanno rapporti solidi con Cesare Geronzi, presidente di Generali
Di amici nel settore bancario non ce ne sono.
Si parla di ingerenza della politica nelle banche e c'è chi chiama in causa anche Silvio Berlusconi
Escludo in modo totale che Berlusconi o il sistema politico abbiano un'influenza sulla questione Unicredit. Se davvero il sistema politico avesse cercato di influenzare lo avrebbe fatto in modo più discreto. Questa è una resa di conti tra poteri forti, locali e sovranazionali.
Il nuovo attivismo delle Fondazioni non rischia di rendere la banca una facile preda?
Credo sia un processo iniziato con la fusione con Hvb: il rischio reale è che il controllo di Unicredit finisca a Berlino. I soci dovevano prima ripensare la governance, magari delegando poteri a più di un a.d., e poi pensare alla sostituzione. Comunque Profumo va ricordato anche per le brillanti acquisizioni nell'Est Europa, come la banca polacca Pekao.
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Tags Correlati: Alessandro Profumo | Banca Nazionale del Lavoro | Cesare Geronzi | Fusioni e Acquisizioni | Generali | Germania | Giampiero Cantoni | Hvb | PDL | Pekao | Senato | Silvio Berlusconi | Unicredit

 

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