House Ad
House Ad
 

Notizie Italia

Bossi: difendersi dai tedeschi

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2010 alle ore 09:14.


ROMA
Al ministero dell'Economia, ieri, il day-after la cacciata di Alessandro Profumo dall'Unicredit è trascorso sotto il segno della stabilità del sistema-Italia. Il Tesoro ha collocato 6 miliardi di euro del nuovo BTp a 15 anni, come da programma, e ha annunciato maxi-aste in arrivo per altri 13 miliardi e più. L'esito del comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria ha consentito al ministro Giulio Tremonti di ribadire a chiare lettere l'assenza di rischi di rilievo per il sistema bancario e finanziario, leit motiv della crisi. Ma più di tutti, a rafforzare la tenuta del sistema dopo il terremoto ai vertici del primo istituto di credito, sono servite le dichiarazioni del leader della Lega Umberto Bossi, risultate perfettamente in linea con il Tremonti-pensiero: critico sulle «dismissioni al buio» dell'ad, favorevole a una nomina in tempi rapidi di un successore. Il leader leghista anzi è andato oltre, preannunciando il ruolo delle fondazioni che «organizzeranno la difesa» per scongiurare la scalata dei tedeschi in Unicredit.
I due ministri Tremonti e Bossi si sono incontrati ieri per fare il punto della situazione sul caso-Profumo. Al numero uno di via Venti Settembre non è piaciuta la gestione «maldestra» della rimozione-lampo di uno dei banchieri italiani più in vista, non soltanto per il danno recato all'immagine dell'Italia sui mercati internazionali ma per l'effetto potenzialmente destabilizzante del vuoto lasciato nella cabina di comando della prima banca italiana. Bossi si è trovato d'accordo con Tremonti su tutta la linea. «Quelle di Alessandro Profumo sono state dimissioni al buio. Di solito non si fa mai», è stata la critica del leader leghista, parlando con i cronisti alla Camera. «Prima si doveva trovare un sostituto». In quanto al peso crescente dei tedeschi, Bossi ha rassicurato: «avevo paura che la Germania potesse mettere le mani sulla banca, ma poi ho visto che non hanno i numeri». Per il leader leghista, a salvaguardare l'italianità di Unicredit potrebbe essere Giuseppe Guzzetti, presidente Acri e Fondazione Cariplo, nel ruolo di cavaliere bianco per «riorganizzare la difesa». «Serve - ha detto - un minimo di azione intelligente da parte delle fondazioni, i tedeschi non ce la possono fare. Spero che le fondazioni non stiano con le mani in mano e che si organizzi una difesa». A chi gli chiedeva se le fondazioni, in questi tempi di vacche magre, avrebbero i fondi per contrastare i tedeschi, ha replicato «I soldi? A parte che ce li hanno, bastano i numeri, più che i soldi e penso che Guzzetti sia in grado di organizzare qualcosa».

L’articolo continua sotto

Tags Correlati: Alessandro Profumo | Camera dei deputati | Fondazione Cariplo | Giorgio La Malfa | Giulio Tremonti | Italia | Lega | Ministero del Tesoro | Misto-RAADC | Politica | Umberto Bossi | Unicredit

 

I consiglieri delle fondazioni azioniste di Unicredit di certo non sono stati finora con le mani in mano: il progetto del "bancone" o banca unica avrebbe sottratto loro 170-180 poltrone, un colpo micidiale secondo fonti bene informate. E l'hanno contrastato come hanno potuto.
La situazione in Unicredit era tesa da tempo ma è precipitata e Tremonti non ha gradito l'accelerazione. «La rimozione di Profumo senza successore è stato un grave errore, uno sbaglio e sono d'accordo con Tremonti - ha commentato ieri Giorgio La Malfa, deputato del gruppo Misto-RAADC (Repubblicani, Azionisti, Alleanza di centro) -. Questa operazione è miope e rischia di danneggiare un gioiello del sistema bancario». Stando a fonti bene informate, agli azionisti tedeschi potrebbe bastare il solo fatto che il presidente Rampl alla fine si è fatto valere, rastrellando i malumori degli azionisti italiani, dalle fondazioni ai privati, e riuscendo a farsi appoggiare dai libici e dai grandi fondi esteri. Contro Profumo. Ora quel che conta è la scelta del successore. Tremonti resta concentrato sul suo obiettivo primario, la stabilità e la solidità del sistema bancario italiano e la salvaguardia di campioni italiani capaci di competere ad armi pari con i giganti stranieri. Quel che l'industria italiana stenta ancora a fare, il sistema bancario lo ha fatto: Unicredit è un gigante non solo in Italia ma anche nei mercati globalizzati finanziari.
isabella.bufacchi@ilsole24ore.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Shopping24

Da non perdere

L'esempio di Baffi e Sarcinelli in tempi «amari»

«Caro direttore, ho letto (casualmente di fila) i suoi ultimi tre memorandum domenicali. Da

L'Europa federale conviene a tutti

Ho partecipato la scorsa settimana a Parigi a un incontro italo francese, dedicato al futuro

Non si può privatizzare la certezza del diritto

In questa stagione elettorale, insieme ad un notevole degrado, non solo lessicale, ma anche di

Le sette criticità per l'economia Usa

Quale futuro si prospetta per l'economia degli Stati Uniti e per quella globale, inevitabilmente

Sull'Ilva non c'è più tempo da perdere

La tensione intorno al caso dell'Ilva non si placa. Anzi, ogni giorno che passa – nonostante i

Casa, la banca non ti dà il mutuo? Allora meglio un affitto con riscatto. Come funziona

Il mercato dei mutui in Italia resta al palo. Nell'ultimo mese la domanda di prestiti ipotecari è


Jeff Bezos primo nella classifica di Fortune «businessperson of the year»

Dai libri alla nuvola informatica: Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon,

Iron Dome, come funziona il sistema antimissile israeliano che sta salvando Tel Aviv

Gli sporadici lanci di razzi iraniani Fajr-5 contro Gerusalemme e Tel Aviv costituiscono una

Dagli Assiri all'asteroide gigante del 21/12/2012, storia di tutte le bufale sulla fine del mondo

Fine Del Mondo, Armageddon, end of the World, Apocalypse? Sembrerebbe a prima vista roba da