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Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2010 alle ore 16:45.
Bill Clinton è tornato. Ed è forse il migliore degli ex presidenti degli Stati Uniti dell'era moderna. Assieme a George W. Bush, che se ne sta tranquillo nel suo attico a Dallas. La rivista Foreign Policy ha stilato una classifica dei migliori ex presidenti mondiali (primo Nelson Mandela), ma come se la cavano gli ex presidenti americani?
Dopo le dimissioni per il Watergate, Richard Nixon è stato un paria della società, riabilitato soltanto dopo la sua morte. Gerald Ford non si è mai ripreso dalla decisione di graziare Nixon. Ronald Reagan era troppo anziano e malato, negli anni post Casa Bianca. George Bush senior ha passato il testimone a suo figlio, una volta persa la rielezione nel 1992.
Clinton è un ex presidente diverso. La sua Clinton Global Initiative è considerata più prestigiosa della spenta e ormai screditata Onu. Ancora oggi offre ricette a Barack Obama per fermare i repubblicani. I democratici si affidano a lui per evitare l'annunciata sconfitta del 2 novembre. Hillary Clinton è la più apprezzata del team Obama, l'unica del gruppo di collaboratori a non aver creato problemi alla Casa Bianca. E' sempre più simpatico, spiritoso, a suo agio. Quando era in carica si tratteneva, anche se a volte no. Era sciolto, un natural, un talento naturale, ma doveva anche governare il mondo libero ed essere rieletto. Si preoccupava di piacere a tutti, aveva l'ossessione della legacy, dell'eredità politica che avrebbe lasciato al paese. Ora è più libero.
Il peggiore ex presidente è senza dubbio Jimmy Carter. I suoi quattro anni alla Casa Bianca (1976-1980) sono stati bocciati dagli elettori e dalla storia. Da ex presidente, se possibile, è anche peggio. Rancoroso, soprattutto. Un modello di come non si interpreta il ruolo. Nel 2002 ha vinto il Nobel per la Pace, ma non sempre i premiati sono stati scelti in modo lungimirante. Nessuno dei suoi successori, nemmeno quelli democratici, l'ha mai sopportato. Nessuno pensa di coinvolgerlo in operazioni umanitarie o bipartisan come è capitato ai due Bush e a Clinton. Carter ha spesso agito di testa sua, incontrando Hamas, frequentando Damasco e volando in Corea del Nord. Ha imbarazzato Bush senior e Clinton, Bush junior e Obama. Ha fatto politica estera, diversa da quella ufficiale, sfruttando il suo status di ex presidente, facendo irritare i suoi successori, facendosi strumentalizzare dai nemici dell'Ameroca.