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Questo articolo è stato pubblicato il 24 settembre 2010 alle ore 08:41.
Michele Santoro è appena tornato ed è già polemica. Ieri sera, durante la prima puntata di Annozero, ha esordito con un «vaffànbicchiere» al direttore generale Mauro Masi. Il giornalista se l'è presa con i vertici della Rai che hanno messo i bastoni tra le ruote alla trasmissione e che non hanno ancora rinnovato i contratti a Marco Travaglio e a Vauro. Il direttore generale dell'azienda Masi non ha gradito le parole del presentatore e ha fatto sapere che di quanto accaduto si occuperà presto il consiglio di amministrazione di viale Mazzini.
L'irriverente invito è stato rivolto a Masi con una metafora. Santoro si è paragonato infatti al disegnatore di bicchieri di una ipotetica azienda alla quale fa guadagnare 14 milioni l'anno, su un fatturato di 41 milioni. È però antipatico al direttore generale che lo vuole cacciare, ma siccome tutti chiedono quei bicchieri decide di mantenere il prodotto. Ma «dal momento in cui decide di farlo blocca la pubblicità, blocca la produzione, ci fa venire a mancare il tavolo da disegno e a due dei miei principali collaboratori - Vauro e Marco Travaglio - nemmeno gli fa il contratto». Ma loro due lavorano comunque per me, anche gratis». Ma non è finita, il direttore generale incalza nuovamente.
«Come Fantozzi - ha proseguito Santoro - vado dal megadirettore generale e lui mi chiede il controllo di qualità preventivo». Gli viene infatti chiesto di produrre bicchieri «che con un solo colpo di coltello fanno sia 'tin' che 'ten': il 'tin' giustizialista di Travaglio e il 'ten' garantista di Sgarbi». Se viene un direttore e vi dice: ogni bicchiere deve avere un marchio di libertà ex ante, voi che rispondete: ma 'vaffa...nbicchiere».
La replica di Masi. «È molto grave che Santoro nella sua spasmodica e anche un pò ridicola ricerca della provocazione, fine a se stessa, rivolga al capo azienda frasi inaccettabili, bugiarde e mistificanti». È quanto ha affermato il direttore generale della Rai, Mauro Masi, commentando l'intervento di Santoro. «Al di là dei personalismi, comunque, il tema con Santoro è da più di 20 anni pateticamente sempre lo stesso: lui - ha proseguito - si ritiene più uguale degli altri e svincolato dalle leggi, anche quando ne chiede continue deroghe e quando chiede contratti ad personam. È evidente che la questione dovrà essere affrontata in tutta la sua gravità in Consiglio di Amministrazione della Rai al più presto».