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Questo articolo è stato pubblicato il 25 settembre 2010 alle ore 08:00.
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Massimo Terracina
San Francisco, un'icona americana sinonimo stesso di California. Adagiata sulla Baia cui si accede dall'Oceano Pacifico attraverso l'imponente Golden Gate bridge, opera del l'ingegno di Joseph Baermann Strauss (1937), si sviluppa su una penisola. La superficie di 120 chilometri quadrati, nei quali si contano circa 50 colli, ne fa una città "up n'down", mossa e piacevole. La sismicità che la contraddistingue per la posizione prossima alle faglie di S. Andreas e Hayward, cause dei terremoti del 1989 e 1906, ha fatto sì che le regole per edificare siano assolutamente antisismiche.
«San Francisco non si può espandere, la sua conformazione può portare al recupero di certe zone – spiega Joe D'Alessandro, ceo di S. Francisco Cvb – ma non crescerà in altezza né si espanderà mai. Sono in corso alcuni interventi per rendere residenziali le zone del Presidio e Treasure Island ma nul l'altro, il che porta inevitabilmente ad avere domanda e offerta sostanzialmente equivalenti per cui il calo dei prezzi che ha colpito molte parti d'America non è arrivato qui». Un notevole impulso alla riqualificazione della città venne dal l'impegno sociale di Harvey Milk, il consigliere comunale, attivista per la parità dei diritti, ucciso nel 1978 assieme al sindaco George Moscone, cui è dedicato il convention center. Fu al l'inizio il Castro village, poi alla fine degli anni 80 Rick Hollyday ebbe l'idea di riqualificare, da imprenditore immobiliare, SoMa (South of Market) fra la IV e Brennan, allora zona industriale fatiscente piena di loft che furono presto compresi nell'essenza architettonica e ne fecero la sua fortuna. Le quotazioni degli immobili hanno seguito, dagli anni 70 in avanti, un'onda altalenante, con la prima parte del decennio scorso ferma e la seconda in crescita dall'inizio del '96 , quando iniziarono a salire più tangibilmente per poi vedere un brusco arresto con il "nine eleven" (l'11 settembre). Ma a oggi, nonostante la forte e pesante crisi degli ultimi anni, i valori immobiliari dell'area continuano a essere superiori alla media nazionale, grazie al clima, alla qualità delle scuole e università, e varietà delle attività economiche: hi-tech, aerospazio, istruzione, agricoltura, turismo, commercio internazionale (porto e aeroporto), enogastronomia. La città vera e propria ha perso abitanti negli ultimi anni (ora poco più di 730mila, superata anche da San Josè) e sta progressivamente diventando una municipalità molto ricca, con pochissimi quartieri popolari. I prezzi? Circa 5.300 euro al mq nei richiesti Pacific Heights, 7.700 a Stinson Beach, per scendere fino ai minimi di San Rafael, con 2.690 euro al mq.