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Questo articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2010 alle ore 11:14.
Riuscirà Silvio Berlusconi a vincere la sua partita? Tutto dipende dai toni del discorso che oggi pronuncerà nell'aula di Montecitorio (segui la diretta), a pochi metri, da quel Gianfranco Fini che da alleato è divenuto oggi il suo nemico numero uno. Il premier punta a raggiungere l'autosufficienza senza i finiani, ma i numeri del pallottoliere sono assai incerti e il raggiungimento della maggioranza, senza il ricorso al pacchetto di Futuro e libertà, non è scontato.
Ma vediamo su quali voti il Cavaliere può contare. Scontato il sì del Pdl e della Lega che, se tutti i deputati fossero presenti in aula, dovrebbe garantire già 295 voti (236 del Pdl e 59 del Carroccio). A questi vanno aggiunti sicuramente i 5 di Noi Sud, anche se gli esponenti della formazione a trazione meridionalista, nata da una costola dell'Mpa di Raffaele Lombardo, insistono nel dire che il loro sì non è scontato. Certi anche i consensi dei tre liberaldemocratici (Tanoni, Melchiorre e Grassano) che non hanno ufficialmente sciolto la riserva, ma sono stabilmente considerati nella conta berlusconiana. Ai 303 voti finora considerati vanno poi affiancati senz'altro anche i due dei Repubblicani-Alleanza di Centro (Nucara e Pionati), mentre il terzo componente del gruppo, il repubblicano Giorgio La Malfa si è smarcato dagli altri due e ha annunciato il suo no da tempo.
A questo gruzzoletto si aggiungono poi le new entry registrate ieri. A cominciare dai 5 dissidenti dell'Udc di Casini (i 4 siciliani Romano, Ruvolo, Drago e Mannino e il campano Pisacane). Che si sono detti disponibili a votare il discorso di Berlusconi se conterrà passaggi convincenti sullo sviluppo del Paese e il mezzogiorno. Ma il loro sì viene dato per scontato, come pure quello dei due trasfughi dell'Api di Rutelli (Cesario e Calearo).
Fin qui i voti che quasi sicuramente Berlusconi dovrebbe incassare, ossia 312 consensi. Resta poi da considerare la posizione dell'Mpa di Lombardo e soprattutto quella di Futuro e Libertà. La pattuglia del governatore siciliano ha chiarito che il suo via libera non è scontato e arriverà solo se Berlusconi fornirà risposte chiare sul Mezzogiorno. Se ciò avverrà i 312 consensi diverranno dunque 317 e la maggioranza sarà superata. Resta il nodo di Fli. I finiani hanno detto ieri di apprezzare il ricorso alla fiducia, ma scioglieranno le riserve solo dopo aver ascoltato Berlusconi. Il loro sì sarà garantito solo se la fiducia verrà posta su aspetti del programma di governo. Al Cavaliere ora la prossima mossa.