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I finiani annunciano la nascita del nuovo partito martedì e il sì alla fiducia

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Questo articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2010 alle ore 12:55.

La prima reazione al discorso programmatico di Silvio Berlusconi è arrivata dai banchi dei deputati di Fli: al termine dell'intervento, i deputati finiani, stretti attorno al capogruppo Italo Bocchino, non applaudono e parlano tra di loro, mentre il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, riunisce i suoi ai banchi centristi per un improvvisato colloquio. Intanto Fini annuncia la nascita di un nuovo partito: «per martedì prossimo - ha annunciato il presidente della Camera - sono stati convocati i gruppi parlamentari di Camera, Senato e Parlamento europeo del Fli, per dare vita al comitato promotore del nuovo soggetto politico».

Per Casini, il discorso del premier è «molto elettorale» e «da primo giorno di scuola fatto solo di buoni sentimenti e di buone intenzioni, che avrebbe avuto un senso solo se l'avesse fatto nel '94». Anche perché, aggiunge, «la maggior parte delle cose che ha detto il premier non sono state poi fatte».

Futuro e Libertà voterà la fiducia al governo Berlusconi? «Direi proprio di sì», ha sottolineato il deputato di Fli Benedetto Della Vedova, poco di iniziare la riunione del gruppo che dovrà decidere la linea da adottare nel pomeriggio. Il discorso del premier, ha aggiunto Della Vedova, è stato «equilibrato, in linea con ciò che chiedevamo da subito, e alla luce del quale è solo difficile spiegare quanto accaduto in precedenza». Parole confermate anche dai colleghi di gruppo Fabio Granata e Italo Bocchino: «è stato un discorso chiaro, è difficile trovare nelle parole di oggi motivi di conflitto». Via libera anche dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, che, in aggiunta, sottolinea come per riguarda la giustizia «occorrerà verificare come verranno concretamente tradotte in iniziative legislative le parole del presidente del Consiglio».

Da Parigi è arrivata anche la reazione del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha parlato al termine della visita alla residenza universitaria Maison d'Italie alla Citè Universitaire, prima di recarsi all'Eliseo dove è atteso a pranzo dal presidente Nicolas Sarkozy. Alla domanda se sia meglio che la legislatura prosegua, Napolitano ha risposto testualmente: «dal punto di vista di chi ha il dovere di garantire la stabilità delle istituzioni, la continuità della vita istituzionale e il proseguimento della legislatura, è meglio così». «Spero bene - ha aggiunto Napolitano - di avere stasera la conferma di questo anche nel voto, e poi nel proseguo, nello sviluppo successivo dei rapporti politici e parlamentari».

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Tags Correlati: Camera dei deputati | Elezioni | Fabio Granata | Gianfranco Fini | Gianfranco Rotondi | Giorgio Napolitano | Idv | Lega | Nicolas Sarkozy | Partiti politici | Pd | PDL | Pier Luigi Bersani | Senato | Silvio Berlusconi | Udc | Umberto Bossi

 

E se per il ministro per l'Attuazione del programma di governo, Gianfranco Rotondi le parole del premier sono «da statista», dal segretario del Pd, Pier Luigi Bersani è arrivata una secca bocciatura: «È un discorso incommentabile», ha detto: «Non so in che Italia viva Berlusconi», ha aggiunto. Rincara la dose il portavoce dell'Idv, Leoluca Orlando: «Il discorso di Berlusconi sembrava il remake del film comico l'aereo più pazzo del mondo. Mancava solo la benedizione finale Urbi et Orbi».

Guarda invece più in là il capogruppo Pd alla Camera, Dario Franceschini: «i numeri di oggi pomeriggio dimostreranno che con questo discorso comincia la seconda parte della legislatura in cui il suo governicchio sarà nelle mani di Fini e del suo gruppo parlamentare».

La maggioranza promuove il discorso di Berlusconi. Il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, plaude soprattutto per il richiamo all'agenda bioetica e al piano per la vita: «argomenti e impegni - sottolinea - che possono raccogliere una maggioranza ben più ampia di quella attuale». Per il leader della Lega Nord, Umberto Bossi: «Nessuno ha intenzione di far cadere il governo. Hanno pausa del voto e quindi lo sosterranno anche a sinistra». Per il Senatur, Il discorso di Berlusconi «era quello che ci si aspettava». E alla domanda: «Il governo non rischia sul voto di oggi?», risponde così: «Andremo a vedere con i voti di questo pomeriggio. È dura ma ce la faremo».

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