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Questo articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2010 alle ore 15:33.
Il Museo di Storia naturale di New York sbarca in Italia. In Umbria, precisamente, dove tre mostre dedicate al "Pianeta che cambia" stanno per aprire i battenti. Si comincia il 2 ottobre con Perugia e Assisi, che ospiteranno, rispettivamente, un'esposizione dedicata ai cambiamenti climatici e una sull'acqua. Poi, dal 27 novembre, sarà la volta di Gubbio, dove arriveranno da New York gli spettacolari scheletri dei dinosauri e dove si cercherà di far luce sulla misteriosa estinzione di queste creature.
L'iniziativa, realizzata con la consulenza e supervisione di Piero Angela, grazie all'impegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, nasce come incontro fra cultura e scienza. Tre mostre che non vanno solo viste, ma anche toccate, esplorate, apprese e vissute. Un approccio divulgativo che passa anche attraverso il divertimento, per attirare soprattutto i più giovani, con lo scopo di far maturare in ciascuno la consapevolezza sui temi ambientali e le loro ricadute sulle generazioni future.
CLIMA (Perugia, 2 ottobre 2010 – 5 giugno 2011)
Un viaggio che parte dai ghiacciai polari alle barriere coralline, passando per le grandi metropoli planetarie, gli oceani e le foreste, alla ricerca delle cause e delle conseguenze dei cambiamenti climatici. Allestita nelle sale del trecentesco Palazzo Baldeschi, l'esposizione cerca di analizzare le cause del riscaldamento della terra, nonché i modi per invertire questa spirale con il maggior distacco possibile. Pannelli interattivi, postazioni computerizzate, globi luminosi e diorami forniscono dati e informazioni aggiornate per rendere la visita appassionante e istruttiva. Una mostra che parla anche di inquinamento e sprechi energetici, indirizzando il visitatore verso scelte più compatibili con la fragilità del nostro ecosistema.
ACQUA (Assisi, 2 ottobre 2010 – 15 maggio 2011)
Una mostra che parte dal presupposto che non c'è vita senza acqua. Non a caso, la ricerca dell'acqua ha da sempre influenzato la storia dell'umanità. La mostra analizza gli aspetti scientifici del ciclo dell'acqua, le sue trasformazioni, gli effetti della sua presenza sul paesaggio, sugli insediamenti umani, sulla vita vegetale e animale. Il primo passo all'interno dell'esibizione si compie attraversando uno schermo di nebbia, una sorta di soglia simbolica per entrare nel meraviglioso e fragile mondo dell'acqua. Non mancano gli aspetti problematici, e in certi casi drammatici, legati alla diversa distribuzione dell'acqua sul pianeta, al suo spreco, alla limitatezza di questa risorsa vitale.