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Questo articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2010 alle ore 19:08.
Il progetto esecutivo per la costruzione del Ponte sullo stretto di Messina sarà pronto entro dicembre di quest'anno, entro il 2013 sarà completata l'autostrada Salerno-Reggio Calabria e nei prossimi tre anni investimenti per 21 miliardi di euro. Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi alla Camera nel corso del suo intervento programmatico, nella parte che riguarda il piano per il Sud, su cui il governo ha annunciato la questione di fiducia.
Parlando del completamento delle opere sulla Salerno Reggio Calabria entro il 2013 Berlusconi ha suscitato la reazione - una fragorosa risata - dell'opposizione in Parlamento. Berlusconi ha replicato attribuendo le difficoltà dei cantieri sulla tratta autostradale nel Sud d'Italia agli anni di governo del centro sinistra.
Lo sfogo del ministro Matteoli. «Sono stufo che sulla Salerno-Reggio calabria non si dica la verità, e per questo invierò una lettera a tutti i parlamentari per informarli sulla realtà di quello che sta accadendo». È quanto ha riferito il ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli, ai cronisti che a Montecitorio gli chiedono dello stato dei lavori sulla A3, dopo che Berlusconi ne parlato nel suo discorso alla Camera. «Entro il 2014- ha spiegato il ministro- sarà pronto il 90% dell'autostrada». La salerno-reggio calabria «é lunga 440 chilometri, 210 sono già aperti al pubblico e 174 chilometri sono già appaltati e finanziati. Manca la differenza, circa 50-60 chilometri, su cui manca ancora il progetto definitivo e i finanziamenti. Tutto il resto - sottolinea matteoli - é appaltato e finanziato».
La polemica del Pd. «Il Ministro Matteoli non perda tempo a spiegarci se e quando sarà possibile percorrere la Salerno-Reggio senza disagi perché, come sanno bene i pendolari, rimangono irrisolti, e lo saranno ancora per i prossimi anni, i maggiori nodi infrastrutturali del Paese». Così il deputato e capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta, ha replicato alle parole di Matteoli. «A Matteoli, che ha girato la testa dall'altra parte, abbiamo più volte chiesto di fare marcia indietro sui 4 milardi di euro di tagli al trasporto pubblico locale decisi dalla manovra di Tremonti, contro il quale si sono scagliati persino governatori come la Polverini e Formigoni che hanno annunciato il taglio di un terzo dei treni per il trasporto dei pendolari. Si tratta, purtroppo, di preoccupazioni legittime degli amministratori e di nostre richieste messe agli atti del Parlamento che non hanno mai ricevuto risposta».