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Questo articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2010 alle ore 16:04.
Con l'inizio dell'anno accademico sono migliaia gli studenti che si trasferiscono nelle città sedi dei celebri atenei italiani. Quanto costa ai genitori far lasciare il nido ai propri figli? Casa.it - portale leader in Italia con oltre 700 mila annunci e più di 2,6 milioni utenti unici al mese - ha analizzato il prezzo medio per l'affitto di un bilocale nei principali centri universitari italiani.
Anche quest'anno gli studenti hanno dovuto affrontare la faticosa ricerca di un alloggio e trovare un appartamento in affitto non è facile, specialmente se si hanno budget contenuti. Secondo l'analisi di Casa.it si spendono in media circa 650 euro per un bilocale in una delle tante e prestigiose città universitarie d'Italia. L'indagine evidenzia come Roma sia la città più cara con un canone al mese di circa 870 euro per una metratura compresa tra i 40 e i 60mq, seguita da Venezia, che registra un prezzo mensile di circa 800 euro.
Abitare per studio a Milano costa al mese circa 780 euro ma spostandosi nella vicina Pavia l'affitto scende a circa 522 euro. Gli studenti di tutto il mondo devono invece spendere 762 euro per vivere tra le architetture e i monumenti di Firenze, fulcro storico e artistico del Rinascimento. Circa 748 euro è il prezzo per abitare nell'ospitale Napoli, che si conferma la città universitaria più cara del Sud. Infine, se Roma si aggiudica la palma di centro urbano più costoso, è un'altra città laziale la più economica. I giovani che scelgono di studiare a Viterbo possono infatti contare su un prezzo medio mensile di soli 453 euro.
«Per uno studente fuori sede - commenta Daniele Mancini, amministratore delegato di Casa.it - sono molte le spese da sostenere, ma, come evidenzia la nostra analisi, la voce più dispendiosa rimane l'affitto. Per affrontare questo problema, le famiglie cercano soluzioni abitative poco costose per i figli che si trasferiscono nelle città universitarie, come l'affitto di appartamenti di piccole metrature o da poter condividere con altri coetanei per ammortizzare i costi».
«In questo delicato periodo economico - aggiunge Marini - è importante inoltre sottolineare come il fenomeno del caro-affitto non riguardi soltanto i giovani studenti ma coinvolga sempre di più anche i lavoratori adulti, sopratutto precari o al primo impiego, il cui stipendio non consente di sostenere spese troppo alte e che si trovano a dover ricorrere a coabitazioni che consentano loro di risparmiare. Che si tratti di studenti o persone adulte, la condivisione di un immobile si rivela una soluzione ideale per chi necessità di risparmiare non soltanto sul costo del canone di locazione, ma anche sulle spese condominiali e sulle bollette»