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Questo articolo è stato pubblicato il 02 ottobre 2010 alle ore 13:14.
Una mail in cui James Walfenzao (colui che ha curato il contratto di compravendita della casa al centro del "Tulliani-Gate") spiega a due fiduciari dei fondi Printemps e Timara che in Italia c'è interesse e scontro politico intorno al caso di un'abitazione acquistata dalle due compagnie e parla della «sorella del cliente» con riferimento, secondo i giornali che oggi la riportano, ad Elisabetta Tulliani: è quella annunciata ieri da Valter Lavitola e pubblicata oggi in prima pagina dall'Avanti! ma anche da altri quotidiani.
Nella mail, che ha per oggetto "Timara + Printemps", Walfenzao scrive: «Queste due società stanno attirando l'attenzione della stampa italiana. A quanto ci risulta (prima non lo sapevamo) c'è una connessione politica che sta dando vita a una battaglia-scandalo ora che Berlusconi e Fini (precedentemente alleati politici) sono in lotta tra loro. La sorella del cliente sembra avere uno stretto legame con uno dei due politici coinvolti».
Poi Walfenzao spiega: «Le compagnie sono state usate per acquistare un piccolo appartamento a Montecarlo. Il prezzo ci sembrava basso e siamo andati da un notaio a verificare. Lui ci ha spiegato il motivo del prezzo (fra l'altro le cattive condizioni, ndr.); ci ha detto di essere soddisfatto dell'offerta...». Infine Walfenzao, sicuro di «non aver fatto alcunchè di sbagliato», scrive: «Potreste essere avvicinati da giornalisti, suggerisco di non rispondere». E conclude: «Vogliamo sentire dal nostro cliente cosa ha da dire».
Valter Lavitola, il direttore dell'Avanti!, ha confermato di aver avuto altre rassicurazioni nella notte «che la mail era allegata a un verbale dell'autorità giudiziaria di Santa Lucia, che l'aveva acquisita mediante attività di intercettazione nell'ambito dell'investigazione».
«Tutto ciò - scrive Lavitola - se non bastasse la conferma sulla sua esistenza, data in conferenza stampa dal ministro della Giustizia di Santa Lucia, Rudolph Francis. Non vale la pena fare ulteriori brutte figure!»