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Questo articolo è stato pubblicato il 02 ottobre 2010 alle ore 08:04.
Apparentemente non è cambiato molto da quando, mezzo secolo fa, Bruce Chatwin, codificava il genere del romanzo di viaggio stendendo il resoconto di sei mesi vissuti in Patagonia. È immutata la magia che questa terra selvaggia comunica in chi l'attraversa.
Il primo consiglio che ogni turista riceve, infatti, prima di lasciare Buenos Aires o Santiago del Cile verso quella che qui viene chiamata «la fine del mondo» è quello di munirsi di taniche di benzina e un'auto adatta al fuoristrada perché nei quasi 2mila chilometri di lunghezza della regione può capitare di non incontrare nessun villaggio, e nessun'altra vettura, per ore e centinaia di chilometri.
Altipiani, montagne ghiacciate e un'infinità di laghi e pecore sono spesso gli unici compagni di viaggio lungo le piste, spesso ancora sterrate, nella discesa verso la Terra del fuoco il punto più a sud dell'emisfero prima dell'Antartide.
In Argentina e Cile sono passate guerre, feroci dittature militari, è cresciuto il turismo insieme ai diritti umani ma, rispetto a un secolo fa, la vera differenza la riassume in modo inequivocabile un sito di consulenza immobiliare: «La Patagonia è uno dei posti più belli sulla terra, è selvaggia, è libera, è fuga dalla realtà ma, soprattutto, è in vendita».
Il viaggiatore inglese non avrebbe probabilmente gradito, ma la realtà è che questo maestoso ponte con l'estremità del mondo è ora anche uno dei più appetibili per gli investimenti immobiliari. «La Patagonia è la nuova frontiera dell'investimento», ribadisce James Taylor, direttore generale della Hall&Hall, azienda che da più di cinquant'anni accompagna gli statunitensi nei loro investimenti immobiliari al l'estero e si è specializzata nelle tenute della Patagonia. Il più famoso dei loro clienti è il fondatore della Cnn, Ted Turner, che cercando un luogo adatto alla pesca della trota si è innamorato della regione e oggi qui possiede più di mezzo milione di ettari.
«Le zone migliori – prosegue Taylor – per acquistare in Argentina sono quelle tra Bariloche e San Martin oppure vicino a Ezquel che offrono stupendi laghi e fiumi e boschi per la caccia, ma sono vicini a collegamenti aerei. Lo stesso discorso vale per il Cile dove una buona zona è quella di Coyhaique, considerata la porta della Patagonia cilena». Quello della vicinanza a centri abitati e commerciali e alle vie di comunicazione è uno dei fattori che influenza il prezzo degli appezzamenti ma questi sono così tanti che è difficile stabilire prezzi medi.