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Questo articolo è stato pubblicato il 06 ottobre 2010 alle ore 17:54.
Sarà la tempra resistente, sarà l'attaccamento al lavoro o il radicamento al territorio ed il contatto continuo con l'intraprendente elettorato nordestino.
Fatto sta che i parlamentari eletti nell'aprile 2008 in Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia vantano un profilo da sgobboni e si contraddistinguono per presenze da record.
È questo il risultato del bilancio di metà mandato che si può abbozzare per valutare l'impegno profuso da deputati e senatori triveneti.
In pole position in entrambe le camere i leghisti: difficile battere il primato del veneto Giampaolo Vallardi, che ha partecipato al 99,93% delle votazioni al Senato (dove dal l'inizio della legislatura si contano 430 sedute, 248 delle quali con voto elettronico, e 4.249 votazioni e verifiche del numero legale).
Sempre della Lega Nord anche il recordman della Camera, il friulano Fulvio Folegot, presente al 99,66% delle votazioni (6.731 da inizio legislatura all'agosto scorso).
«Nessuno nel partito ci sollecita ad essere presenti – chiarisce Emanuela Munerato, onorevole di Lendinara, al primo incarico alla Camera –. Questo è il nostro lavoro. Logico considerare un dovere l'essere presenti ai dibattiti e alle votazioni. Così come è nostro compito mantenere i contatti con l'elettorato».
Gli outsider veneti
Sono 74 i parlamentari veneti. In Senato, tallonano Vallardi, imprenditore di Gorgo al Monticano (Tv), il conterraneo Maurizio Castro, Pdl, e il collega di partito Paolo Scarpa Bonazza Buora di Portogruaro (Ve) entrambi al 99,39% delle presenze. A differenza dei colleghi, però, quest'ultimo non è un neo eletto: è stato deputato della XII, XIII e XIV legislatura, in seguito è stato votato al Senato. Anche tra i meno presenti è difficile parlare di assenteismo. Maurizio Fistarol, ex sindaco di Belluno, senatore del Pd è il più "scostante", totalizzando un 80,7% delle presenze in votazione. Tra i deputati, una cinquantina, al top i leghisti veronesi Alessandro Montagnoli e Matteo Bragantini (98,84% e 98,4%).
Sul fronte opposto hanno partecipato a meno votazioni, Massimo Calearo (60,30%), imprenditore vicentino eletto nel Pd ed ora passato ad Api e l'ex assessore regionale ed ex eurodeputato Udc, Antonio De Poli (67,79%). Non è comunque la presenza l'unico indicatore della capacità di lavorare dei politici. A sottolinearlo, l'indagine del sito openpolis.it che ha stilato una classifica sull'indice di attività svolta, considerando ddl, mozioni, interpellanze ed interrogazioni. Tra i meglio piazzati in Veneto, la deputata Daniela Sbrollini del Pd, al 138° posto su 630 onorevoli.