Questo articolo è stato pubblicato il 06 ottobre 2010 alle ore 08:01.
Questa volta non ha aspettato ulteriori manovre espansive da parte della Federal Reserve, ma le ha anticipate. La Banca centrale del Giappone (BoJ) ha sorpreso ieri i mercati con tre nuove mosse che portano verso limiti estremi la sua politica monetaria, al fine di sostenere una economia in peggioramento e cercare di indebolire lo yen: una iniziativa che sancisce il ricorso a strumenti monetari non ortodossi anche per influire su un mercato dei cambi sempre più instabile e che finisce per rendere ancora più probabile l'avvio di una fase-2 di allentamento quantitativo da parte della Fed (tanto che, dopo un ripiegamento iniziale, lo yen si è persino rafforzato sul dollaro).
Dopo oltre 4 anni Tokyo torna anzitutto ai tassi zero, abbassando il riferimento overnight dallo 0,1% alla fascia tra zero e 0,1%; in secondo luogo, la BoJ promette formalmente di mantenere un contesto di tassi virtualmente a zero finché durerà la deflazione; infine, «come misura temporanea», l'istituto creerà dal nulla un fondo – aumentabile in futuro – da 5mila miliardi di yen (circa 60 miliardi di dollari) per comprare una vasta gamma di asset finanziari e quindi gonfiare di liquidità il sistema: non solo bond governativi a lungo termine (cosa che ha provocato l'unico dissenso nel board), ma anche obbligazioni aziendali, commercial papers asset-backed e non, Etf e fondi immobiliari (Reit). Il tutto con la conferma del programma da 30mila miliardi di yen che, dietro garanzie, offre alle banche prestiti ultra-agevolati. È un pacchetto che nella sostanza riattiva strategie di allentamento quantitativo, anche se il governatore Masaaki Shirakawa ha preferito definirlo come una «politica organica di allentamento monetario».
La sorpresa sta non solo nei tempi - anticipati rispetto alle attese mosse della Fed – ma anche nel fatto che Shirakawa ha rinnegato il suo scetticismo sull'utilizzo di una politica monetaria aggressiva per puntellare l'economia e indebolire il cambio. La giustificazione formale della BoJ sta in una revisione al ribasso delle prospettive economiche del Paese – dopo l'ultimo rapporto Tankan e i dati sulla frenata della produzione industriale – in parte dovuta al rallentamento di economie straniere e agli effetti del superyen.