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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2010 alle ore 14:03.
«Suscita grave inquietudine quanto sta accadendo in queste ore al Giornale di Milano, sottoposto per ordine della Procura di Napoli a verifiche e sequestri di documenti e materiali di lavoro del direttore e di altri giornalisti». Lo ha detto il segretario nazionale della Federazione nazionale della Stampa Franco Siddi.
«Pur nel rispetto del lavoro dei magistrati e in attesa di un rapido chiarimento su tutta la vicenda, non vorremmo - ha spiegato Siddi - che gli interventi in atto assumessero i caratteri del controllo preventivo sulla stampa. Per l'informazione sono momenti molto delicati, perchè stanno comparendo sulle tracce del suo lavoro troppi pozzi avvelenati».
«Vediamo che la Procura di Napoli sta dando il suo contributo alla libertà di stampa perquisendo il Giornale ed alcuni giornalisti», ha commentato il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. «Siamo molto curiosi di vedere le reazioni di coloro che sono mobilitati per il disegno di legge sulle intercettazioni. Siamo ancor più curiosi di capire le ragioni e le conseguenze di una iniziativa che ha aspetti devastanti», ha concluso.
In una nota il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti ha osservato: «Non ci sono mai piaciute le perquisizioni nelle sedi dei giornali e per questo non ci é piaciuta neppure quella ordinata nella sede del 'giornalé alla ricerca di dossier contro emma marcegaglia. Se davvero si vogliono mettere le mani sulla fabbrica dei veleni le perquisizioni andrebbero disposte altrove anche a costo di disturbare logge e servizi deviati».
Sull'accaduto è intervuto anche il direttore responsabile del quotidiano, Vittorio Feltri: «Non abbiamo mai avuto problemi con Emma Marcegaglia - ha detto ai microfoni di Cnr Media - nemmeno quando lei dichiarò che su Fini e sulla casa di Montecarlo stavamo esagerando». E ancora . «Io personalmente sono amico della signora Marcegaglia, ricordo che due settimane fa dichiarò che avremmo dovuto smettere di occuparci delle questioni immobiliari del Presidente della Camera e in quella circostanza le rispondemmo a tono sul giornale. Ma questo rientra nella polemica che accompagna qualsiasi iniziativa giornalistica. Siamo ben contenti - ha concluso Feltri - che vengano che a fare perquisizioni, così si renderanno conto che non abbiamo legami con nessuno».