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Questo articolo è stato pubblicato il 08 ottobre 2010 alle ore 16:58.
Il premier cinese Wen Jiabao parla apertamente di libertà di parola, mette in causa la «supremazia del partito», accenna al multipartitismo in un'intervista rilasciata alla Cnn, e in patria viene censurato. Nessun giornale né alcun sito internet ufficiale riporta le sue parole, che invece hanno alimentato il dibattito sui siti sfuggiti alla censura. «Se il primo ministro riesce veramente a spingere per le riforme politiche, diventerà il primo grande uomo del nuovo secolo», scrive un internauta. Altri rimangono scettici: «Non siamo ingenui. Voi credete davvero che vogliono scavarsi la tomba?».
L'estate scorsa, il premier aveva chiesto "riforme politiche", senza però entrare nel merito, e domenica scorsa, quando il giornalista Fareed Zakaria ha chiesto di precisare meglio cosa intendesse dire, ha risposto: «Credo che la libertà di parola sia necessaria a tutti i Paesi, sia ai Paesi sviluppati che ai Paesi in via di sviluppo. La libertà di parola è d'altronde nella costituzione cinese (...) il desiderio e la necessità di democrazia del popolo cinese è irresistibile».
Wen mette in discussione «la supremazia del partito», come già fatto, 20 anni fa, da uno dei suoi predecessori, il primo ministro Zhao Ziyang, espulso dal partito per aver criticato la repressione del movimento di Tienanmen nel 1989.
Suggerendo che l'obiettivo da raggiungere sia il multipartitismo, Wen ha dichiarato: «Tutti i partiti politici, tutte le organizzazioni, e tutti, senza eccezione, devono rispettare la costituzione e le leggi in vigore. Questa è, a mio parere, l'essenza stessa di un sistema politico moderno». A sorpresa, Wen ha violato una delle norme fondamentali del partito comunista, il cosiddetto 'centralismo democratico', rivelando le divisioni del politburo sulle riforme politiche: «Nonostante alcune discussioni e punti di vista, e nonostante alcune resistenze, agirò nel rispetto dei miei ideali, senza sosta, e farò andare avanti la rinascita politica nei limiti delle mie capacità». Per concludere: «Vorrei aggiungere, per sottolineare ancora ciò che ho appena detto che non mi farò indebolire dalla forza delle burrasche e della pioggia, e che persisterò fino all'ultimo giorno della mia vita».