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Questo articolo è stato pubblicato il 08 ottobre 2010 alle ore 16:31.
Un colloquio e una visita per discutere di temi di carattere internazionale (il processo di pace in Medio Oriente, la situazione dei cristiani in vari paesi del mondo, il multilateralismo, le principali questioni economiche e sociali) ma soprattutto per riannodare il filo di un dialogo interrotto dopo il varo della linea dura da parte del governo francese nei confronti dei rom. Il presidente Nicolas Sarkozy si è recato oggi in Vaticano per incontrare Benedetto XVI, il cardinale segretario di stato Tarcisio Bertone, il "ministro degli esteri" della Santa Sede, Dominique Mamberti, e per partecipare, presso l'altare di Santa Petronilla nella basilica di San Pietro ad una breve cerimonia religiosa «in onore della Francia».
La visita in Vaticano è stata un'idea dell'Eliseo dopo che, quest'estate, la conferenza episcopale francese e l'ormai ex segretario del pontificio consiglio per la pastorale dei migranti, mons. Agostino Marchetto, avevano criticato le espulsioni dei rom decise da Parigi, e il Papa stesso aveva pronunciato parole che sono state lette in questo senso. La vicenda dei rom ha peggiorato il rapporto di Sarkozy con l'elettorato cattolico francese. Da Parigi è allora partita una richiesta di udienza papale, accordata tra l'altro in tempi brevi.
L'udienza con Benedetto XVI è durata oltre mezz'ora. Il capo di stato francese ha donato al Papa una collezione di volumi di Chateaubriand (cinque volumi delle "Memorie" e due volumi del "Genio del cristianesimo") mentre il Pontefice ha donato a Sarkozy una maiolica e una stampa che rappresentano la basilica di San Pietro. Al momento delle foto finali il presidente francese ha fatto una richiesta al Papa di avere un rosario da portare come ricordo a una sua nipotina: la richiesta è stata immediatamente esaudita dal segretario personale di Ratzinger, mons. Georg Gaenswein, che ha preso un rosario da un mobile della Biblioteca privata e glielo ha consegnato.
Nella basilica di San Pietro il presidente francese si è raccolto in preghiera con il cardinale Tauran e altri due ecclesiastici, oltre al seguito di Sarkozy. Il numero uno del pontificio consiglio per il dialogo interreligioso ha pronunciato la sua meditazione, nella quale ha chiesto a Dio «coraggio e perseveranza per il popolo francese e per i suoi dirigenti, affinchè ognuno per la sua parte consideri ciò che può compiere al servizio del suo prossimo, per il rispetto assoluto della vita, per la giustizia, per l'occupazione, per l'educazione, per la salute e per l'ambiente, per la sicurezza, per l'accoglienza dei perseguitati e degli immigrati», oltre che «per la verità dell'informazione e per la pace nel mondo». (M. Do.)