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Questo articolo è stato pubblicato il 12 ottobre 2010 alle ore 10:13.
Il più bel mestiere del mondo? No, non è quello del concorso mondiale lanciato nel maggio del 2009 in Australia per fare il custode di un'isola da sogno e vinto dal giovane inglese Ben Southall. Secondo gli imprenditori della regione Bouches-du- Rhône, che hanno comprato una pagina del quotidiano economico Les Echos per la loro provocatoria pubblicità, è quello di gruista al porto di Marsiglia. Diciotto ore di lavoro effettivo alla settimana per una retribuzione netta compresa tra i 4mila e i 4.800 euro al mese, con otto settimane di ferie all'anno e la garanzia di non essere mai licenziati.
Esasperati dall'ennesimo sciopero dei portuali marsigliesi (di una parte, in realtà, e neppure maggioritaria), giunto ormai al quindicesimo giorno consecutivo, con 56 navi ferme al largo in attesa di scaricare e il rischio sempre più concreto che nei prossimi giorni possa cominciare a scarseggiare il carburante (come già sta avvenendo in Corsica), l'associazione territoriale Upe 13 del Medef, la Confindustria francese, ha rotto gli indugi ed è passata al contrattacco, anche sul fronte dell'immagine.
«Non è più accettabile - spiega il direttore di Upe 13 Nicolas Barche - che poche decine di persone blocchino il lavoro di migliaia di imprese, in difesa di privilegi assurdi e in violazione palese di leggi e accordi sindacali. Ci rendiamo conto che il governo, impegnato nel braccio di ferro sulla riforma delle pensioni, in questo momento cerchi di evitare il muro contro muro con il sindacato Cgt, che nei porti in generale e a Marsiglia in particolare fa il bello e brutto tempo. Ma insomma, la situazione è diventata insostenibile, abbiamo ormai danni per oltre 20 milioni ed è compito del governo riaprire il porto, riportare la legalità a Marsiglia».
Nel mirino della Cgt c'è la riforma portuale, che Parigi ha varato, in ritardo rispetto a tutti gli altri paesi e tra mille difficoltà dovute alle proteste della categoria, nel giugno del 2008. Il provvedimento prevede il passaggio di alcune attività a società miste pubblico-private, peraltro a maggioranza pubblica. A Marsiglia, in particolare, nell'aprile dell'anno scorso viene firmato un accordo sindacale che prevede il passaggio a queste società miste di 450 addetti sui 1.450 complessivi. Più in dettaglio è previsto che 220 lavoratori vengano trasferiti alle dipendenze della società Fluxel, che gestirà i terminal petroliferi. Le garanzie per i dipendenti sono totali: la maggioranza del capitale di Fluxel rimarrà nelle mani del Porto di Marsiglia (gestito dalla pubblica Gpmm); le condizioni contrattuali dei lavoratori rimarranno quelle attuali e non potranno essere modificate fino al pensionamento; in presenza di eventuali difficoltà economico-finanziarie della nuova società i portuali potranno chiedere di tornare alle dipendenze della Gpmm.