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Questo articolo è stato pubblicato il 12 ottobre 2010 alle ore 08:54.
CASERTA. Dal nostro inviato
Per un partito che fa della legalità il suo cavallo di battaglia, la Campania dovrebbe essere una prateria di voti, battaglie ideali, esempi. La terra di Gomorra come l'epifania dell'Idv di Di Pietro, la bonifica morale dei veleni fisici e metafisici.
A Caserta, poi, che di quell'epifania dovrebbe essere l'epifenomeno, Tonino si è lasciato rappresentare per 4 anni da Americo Porfidia, sindaco di Recale, un paesone di 7481 abitanti appiccicato a Caserta come una sanguisuga alle giugulari. Americo, nome germanico che significa potente in patria, medico specialista in cardiologia e medicina interna, è un democristiano che raramente sbaglia mossa: sposa la figlia di un socio della casa di cura Villa del Sole di Caserta e ne diventa uno dei capi; incontra il big campano dei dipietristi, Nello Formisano, e nel 2006 la centrifuga elettorale campana lo schiaccia tra gli scranni Idv. Nella seconda Repubblica i primi passi li muove nel Ccd, poi al Cdu con breve apparizione nell'Udeur. Almeno 30mila dei 190mila voti che Idv ha conquistato alle Regionali 2010 sono frutto del lavoro di quest'uomo che dal 2007 è indagato dalla Dda di Napoli. Nel partito si apre il processo, fino a quando, nel gennaio 2009, Porfidia si autosospende e trasloca nel gruppo misto. Il suo amico Formisano continua a difenderlo con affermazioni romantiche: «Durante le dichiarazioni di voto, quando nel grande tabellone di Montecitorio si accende una luce nel gruppo misto, so che uno dei nostri vota come se stesse ancora nell'Idv». Porfidia annuisce educatamente. Ma è Formisano che smette di enunciare proclami dopo le dichiarazioni di voto sull'uso delle intercettazioni nei confronti di Nicola Cosentino. Quel giorno, quando i seguaci di Tonino votano all'unisono sì, tra le luci del gruppo misto si fulmina quella dell'onorevole Porfidia. La stessa spia rimarrà spenta il 29 settembre, quando i dipietristi negano la fiducia al premier. Neanche una settimana dopo, Porfidia ufficializza il passaggio a "Noi Sud", che appoggia il Cavaliere. Tradimento? Recale sembra una propaggine scandinava. Nessuno si scalda per le piroette politiche del primo cittadino. Americo è il loro medico e sindaco costruttore, a Recale si ha l'impressione che siano state liberalizzate le licenze edilizie. Persino le corti delle case contadine di via Roma sono sormontate da gru. Le lancette dell'orologio sul frontespizio ottocentesco del Municipio segnano le 6.20 dall'insediamento di Porfidia. Sembra che la manutenzione non porti voti. Fuori dalla via principale ancora gru e condomini in costruzione.