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Questo articolo è stato pubblicato il 12 ottobre 2010 alle ore 10:10.
Revocare il diritto di sciopero ai controllori di volo. È la proposta di Ryanair, che chiede anche di riformare la normativa Eu261 sui diritti dei passeggeri, dopo essere stata costretta a cancellare altri 250 voli a causa dei nuovi scioperi dei controllori di volo francesi che oggi chiuderanno lo spazio aereo.
Nel 2010 - comunica il vettore - Ryanair ha dovuto cancellare 1.650 voli e a ritardarne più di 12mila, sconvolgendo così i piani di viaggio di oltre 2,5 milioni di passeggeri, come diretta conseguenza degli scioperi dei controllori di volo belgi, francesi e spagnoli. Per la normativa Eu261, continua Ryanair, le compagnie aeree devono affrontare i costi di tali interruzioni senza poter presentare alcun ricorso contro i sindacati o contro i governi europei che consentono la chiusura dello spazio aereo. Per questo, la compagnia chiede di «eliminare il diritto di sciopero» per i servizi di trasporto essenziali; «licenziare i controllori di volo» che partecipano a questi «scioperi illegali»; «deregolamentare i servizi nazionali» di controllo del traffico aereo, per consentire a chi non aderisce agli scioperi di mantenere aperti i cieli; «riformare la normativa europea sui diritti dei passeggeri, in modo da esonerare le compagnie dagli obblighi del diritto all'assistenza.
L'amministratore delegato Michael O'Leary ha rincarato la dose: «Se queste persone non vogliono lavorare, vanno sostituite con militari e altri controllori di volo che desiderino lavorare. I controllori di volo francesi in sciopero sono paragonabili ai moderni banditi. Scioperano perché sanno di poter tenere in ostaggio governi e passeggeri».