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Per la stampa internazionale gli ultras serbi vogliono sabotare l'ingresso di Belgrado nell'Ue

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Questo articolo è stato pubblicato il 14 ottobre 2010 alle ore 15:24.

Ivan e i suoi tatuaggi campeggiano sulle pagine internet dei media esteri. Ivan Bogdanov, l'ultra serbo che ha guidato i facinorosi allo stadio di Genova, è uno dei 17 arrestati per gli incidenti che hanno portato alla sospensione della partita di qualificazione Euro 2012 Italia-Serbia. Dopo lo sgomento, i commenti e le analisi.

"I teppisti serbi sono giocattoli dei leader nazionalisti e neofascisti", è il titolo sul Guardian del blog di Ian Traynor. "Gli hooligan sono diventati una caratteristica della vita serba, spesso usati e abusati da politici, signori della guerra e criminalità organizzata". Snezana Markovic-Samardzic, ministro dello sport serbo, dice che la Serbia è terra di "eroi sportivi, non di vandali e hooligan". Tuttavia, scrive l'opinionista, a Genova si è esibito un "nazionalismo estremo, aggressivo". Negli ultimi vent'anni "i delije – i duri – che sono i tifosi della Stella Rossa hanno svolto vari ruoli: da soldati brutali per i leader della milizia nelle campagne di pulizia etnica in Bosnia e Croazia; a masse rivoluzionarie nella folla che ha rovesciato Slobodan Milosevic nel 2000; a teppisti nella campagna neo-fascista contro il governo, contro il resto d'Europa, contro gli Usa".

Un altro titolo sul Guardian mette a confronto l'esperienza della Gran Bretagna: "Sepp Blatter loda l'esempio inglese nell'affrontare l'hooliganismo". Il presidente della Fifa ha affermato che misure analoghe a quelle inglesi avrebbero potuto prevenire i disordini al match Italia-Serbia. E ancora: "L'Uefa lancia un'inchiesta sulla violenza dei tifosi serbi a Genova".

Sulla stampa spagnola, molto gettonato un lancio dell'agenzia Efe: "Violenza serba per boicottare l'ingresso nell'Ue?". L'articolo, pubblicato tra gli altri sul sito di El Mundo, segnala che, secondo le autorità serbe, tra i gruppi ultras esiste una campagna per sabotare l'avvicinamento del paese all'Unione europea. Il quotidiano mette in rilievo sulla homepage la foto di Ivan e la cronistoria degli incidenti dal 2005 a oggi: "Ultra serbi, becchini contro machos".

L'interrogativo sulle motivazioni anti-europee è in evidenza anche su Expansion: "Tifosi organizzati per allontanare la Serbia dall'Ue?". Si tratta delle dichiarazioni del ministro della Giustizia Slobodan Homen, secondo il quale ci sono vari gruppi ultranazionalisti organizzati e finanziati il cui obiettivo è di evitare cambiamenti in Serbia: "Qualcuno ci vuole dire che la Serbia non è né preparata né matura per l'Europa". El Economista titola: "La Serbia denuncia che gli incidenti in Italia nascondono uno sfondo politico".

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Tags Correlati: ABC | Agence France Presse | Associated Press | Belgrado | Dveri | Fifa | Genova | Gran Bretagna | Ian Traynor | Ivan Bogdanov | Juventus | Michel Platini | Miguel Mora | Roberto Maroni | Sepp Blatter | Slobodan Homen | Uefa

 

"Poteva essere una strage come l'Heysel", titola El Pais. La corrispondenza di Miguel Mora comincia con l'elenco delle armi e degli oggetti sequestrati dalla polizia italiana e nota che l'opposizione ha chiesto le dimissioni del ministro dell'Interno Roberto Maroni per non avere garantito sufficiente sicurezza. Il ministro ha difeso l'operato delle forze dell'ordine, che hanno evitato "una possibile strage come l'Heysel", in Belgio, dove nel 1985, alla finale degli Europei tra Juventus e Liverpool, morirono 39 tifosi, in gran parte italiani. Una carica della polizia contro gli ultras dentro lo stadio – ha affermato Roberto Massucci, dell'osservatorio sulla violenza sportiva, "avrebbe potuto essere tragica".
El Pais illustra a parte le misure già prese contro la violenza negli stadi: "L'Italia ricorre alla tessera del tifoso".

Abc guarda alle conseguenze calcistiche: "Gli ultras possono cacciare Serbia e Italia dall'Europeo". L'Uefa indagherà sulle misure di sicurezza predisposte dalla Serbia e dall'Italia, analizzando anche le procedure di sicurezza per l'accesso allo stadio genovese per evitare l'entrata di bengala, pietre, coltelli, bastoni.

Tra i media francesi, Le Figaro ha messo sulla homepage del suo sito una grande foto di Ivan mentre viene arrestato. Il richiamo: "Italia e Fifa sotto choc dopo la dimostrazione degli hooligan serbi". La stampa italiana si scatena, scrive il quotidiano d'Oltralpe. "Certi quotidiani reclamano l'esclusione pura e semplice della Serbia…". La colpa del disastro è di "alcuni estremisti e nazionalisti serbi, tifosi delle due principali squadre rivali, Stella Rossa e Partizan Belgrade, venuti in Italia non per sostenere la loro nazionale ma per sabotare l'incontro e scontarsi con le forze dell'ordine".

"La Serbia rischia grosso dopo gli scontri provocati dagli hooligan", titola Le Monde, sottolineando che i quotidiani italiani e serbi hanno fustigato il comportamento degli hooligan serbi. Anche Les Echos dà spazio alla levata di scudi contro gli hooligan serbi. Un titolo è per le dichiarazioni riferite dall'Afp di Michel Platini, leggendario calciatore francese che ha legato il suo nome ai bianconeri: "Platini scioccato chiede tolleranza zero".

Negli Stati Uniti, il Wall Street Journal dà notizia degli arresti con un ampio servizio Ap, ripreso da vari altri siti Usa, e mostra sul suo sito foto e video degli scontri.

L'Associated Press ha anche intervistato il ministro dell'Interno serbo Ivica Dacic che "promette un giro di vite contro i gruppi di estrema destra". Nell'intervista (pubblicata in particolare dal Chicago Tribune) il ministro ha detto che i rivoltosi anti-gay che hanno manifestato a Belgrado e i tifosi che hanno fatto sospendere la partita Italia-Serbia appartengono agli stessi gruppi estremisti, già noti alla polizia. "Hanno vari obiettivi e cercano varie ragioni di violenza".

I gruppi dei tifosi serbi, scrive l'Ap, sono "notoriamente infiltrati da neo-nazisti e altri estremisti con un'agenda anti-Occidente". L'ascesa dell'estremismo in Serbia è attribuito alla crisi economica e alla mancanza di posti di lavoro, in seguito alle guerre dei Balcani degli anni Novanta. "Questi gruppi hanno un certo numero di seguaci – ha detto Dacic – ma sono sicuro che la loro forza non è grande abbastanza da mettere in pericolo l'ordine dello Stato". Un gruppo di estrema destra (il gruppo Dveri) ha chiesto di rilasciare gli arrestati e ha avvertito che ci sarà un "bagno di sangue" se il governo non lo farà.

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