House Ad
House Ad
 

Notizie Medio Oriente e Africa

La guerra segreta contro l'arsenale iraniano

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 16 ottobre 2010 alle ore 19:47.

Non solo virus informatici per paralizzare i computer dei centri di ricerca nucleare di Teheran ma anche vere e proprie incursioni militari, sabotaggi e azioni di spionaggio per mettere KO l'arsenale strategico iraniano. L'intensificazione della guerra segreta contro il regime di Mahmoud Ahmadinejad ha preso il via a inizio agosto quando una triplice esplosione distrusse la villa di Reza Baruni, l'ingegnere aeronautico padre del programma di velivoli teleguidati iraniani che tanto preoccupano il Pentagono.

Per le autorità di Baghdad si trattò di una "fuga di gas" ma apparve subito evidente la mano di sabotatori esperti tenuto conto che la villa di Baruni, ad Ahwaz, era super blindata e protetta dai pasdaran. L'ultimo blitz ha colpito martedì scorso la base missilistica sotterranea di Imam Ali vicino a Khorramabad, nella provincia iraniana occidentale del Lorestan. Nell'incendio che ha fatto seguito all'esplosione sarebbero morti 18 pasdaran più altri 14 rimasti feriti. L'intero arsenale di missili balistici così come tute le armi strategiche iraniane sono gestite dai reparti di Guardiani della rivoluzione fedelissimi al regime.

La base di Imam Alì, sui monti Zagros, era nota per ospitare Shahab-3, l'arma più importante dell'arsenale iraniano, sviluppato in Iran con la cooperazione nordcoeana, in grado di colpire con testate convenzionali, chimiche ed eventualmente atomiche obiettivi situati fino a 1.500 chilometri. Il sito israeliano di intelligence Debka , ritenuto vicino ai servizi segreti di Gerusalemme, ha citato fonti iraniane nel raccontare che l'esplosione ha distrutto le rampe della base predisposte per il lancio di missili contro Israele e contro le installazioni statunitensi in Iraq. Si tratta quindi delle armi da impiegare in risposta a un attacco contro i siti atomici iraniani, missili Shahab-3 nascosti in una base sotterranea difficile da distruggere con bombardamenti aerei e missilistici rivelatasi invece vulnerabile ad un'azione di sabotaggio.

La base di Imam Alì dista circa 400 km da Baghdad e da alcune delle più importanti basi Usa in Iraq, meno di mille dalle installazioni statunitensi negli emirati del Golfo Persico e appena 1.250 chilometri da Tel Aviv, probabile bersaglio prioritario di una ritorsione iraniana contro lo stato ebraico. Tutti obiettivi alla portata degli Shahab-3.

L’articolo continua sotto

Tags Correlati: Baghdad | CIA | Imam Alì | Israele | Mahmoud Ahmadinejad | Neppure Debka | Reza Baruni | Shahab-3 | Teheran

 

Le tre esplosioni in stretta successione che l'hanno colpita martedì, secondo Debka, sono avvenute nei tunnel che portano alle rampe di lancio sotterranee, distruggendone un gran numero e rendendo inutilizzabile l'intera struttura. Teheran ha ufficialmente smentito l'ipotesi di un attacco terroristico, parlando di un incendio divampato accidentalmente in un deposito di munizioni e del resto l'Iran ha spesso nascosto gli atti di sabotaggi compiuto contro infrastrutture strategiche e siti atomici negando persino l'attacco informatico con il virus Stuxnet che in settembre ha mandato i tilt le reti informatiche nazionali e dei centri di ricerca nucleare.

Neppure Debka si sbilancia nell'attribuire responsabilità ma parla di una "mano misteriosa" dietro al blitz nella base missilistica. I sospetti cadono logicamente sui nemici di Teheran. Gli Stati Uniti, che da aprile hanno ufficialmente intensificato le operazioni della Cia e delle forze speciali in alcuni Paesi, Iran incluso. Israele, che secondo fonti ben informate sembra poter contare in Iran su una vasta rete di agenti e collaboratori. Infine gli agenti dei servizi segreti sauditi e degli emirati del Golfo ch temono l'Iran, voglono evitare che si doti di armi atomiche e possono contare su forti legami con alcuni movimenti di opposizione al regime specie quelli arabi attivi nelle province di confine con l'Iraq.

Shopping24

Da non perdere

L'esempio di Baffi e Sarcinelli in tempi «amari»

«Caro direttore, ho letto (casualmente di fila) i suoi ultimi tre memorandum domenicali. Da

L'Europa federale conviene a tutti

Ho partecipato la scorsa settimana a Parigi a un incontro italo francese, dedicato al futuro

Non si può privatizzare la certezza del diritto

In questa stagione elettorale, insieme ad un notevole degrado, non solo lessicale, ma anche di

Le sette criticità per l'economia Usa

Quale futuro si prospetta per l'economia degli Stati Uniti e per quella globale, inevitabilmente

Sull'Ilva non c'è più tempo da perdere

La tensione intorno al caso dell'Ilva non si placa. Anzi, ogni giorno che passa – nonostante i

Casa, la banca non ti dà il mutuo? Allora meglio un affitto con riscatto. Come funziona

Il mercato dei mutui in Italia resta al palo. Nell'ultimo mese la domanda di prestiti ipotecari è


Jeff Bezos primo nella classifica di Fortune «businessperson of the year»

Dai libri alla nuvola informatica: Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon,

Iron Dome, come funziona il sistema antimissile israeliano che sta salvando Tel Aviv

Gli sporadici lanci di razzi iraniani Fajr-5 contro Gerusalemme e Tel Aviv costituiscono una

Dagli Assiri all'asteroide gigante del 21/12/2012, storia di tutte le bufale sulla fine del mondo

Fine Del Mondo, Armageddon, end of the World, Apocalypse? Sembrerebbe a prima vista roba da