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Questo articolo è stato pubblicato il 20 ottobre 2010 alle ore 18:43.
La riforma della giustizia «è praticamente già completata con un suo articolato» e sarà presentata al Consiglio dei ministri la settimana prossima. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, aprendo il tavolo con le parti sociali sulla riforma fiscale al ministero dell'Economia.«È stata sottoposta a tutte le forze politiche presenti in parlamento per trovare un accordo definitivo», ha detto il premier, secondo il quale «abbiamo un sistema di giustizia civile e penale con tempi incredibilmente lunghi, inaccettabili».
Berlusconi è anche tornato sul tema delle intercettazioni ribadire la necessità di portare a termine anche questo progetto: «In questo momento - ha detto ancora Berlusconi - vivo con grande difficoltà l'impossibilità di non poter usare liberamente il telefono: in tanti mi chiamano e mi dicono "questo meglio se ti vengo a trovare e te lo dico di persona", perché temono di essere intercettati. Così gli appuntamenti si moltiplicano - ha aggiunto Berlusconi con una battuta - e magari ci guadagneranno l'Alitalia e le Ferrovie dello Stato che devono portare avanti e indietro un sacco di gente...». A ogni modo, ha rimarcato ancora il Cavaliere, «è comunque intollerabile vivere in un Paese in cui non si può avere la libertà di poter usare il telefono. Anche su questo intendiamo intervenire e interverremo».
Sulla questione del riassetto della giustizia era intervenuto stamane anche il ministro della Giustizia Angelino Alfano. «Stiamo lavorando - aveva detto il guardasigilli - a una riforma della Costituzione che va scritta con la dovuta ponderatezza, e noi crediamo di poter portare a compimento un buon lavoro che abbia come scopo quello di rendere più giusto il processo italiano, più funzionante la giustizia, più garantiti i cittadini, autonomi e indipendenti i magistrati giudicanti e inquirenti».
Insomma, il Cavaliere prova ad accelerare sulla giustizia dopo il via libera ieri dei finiani alla retroattività del lodo Alfano. Ma dalla stessa pattuglia parlamentare del presidente della Camera arriva una frenata su qualsiasi tentativo di fughe in avanti. Del resto, continuano a ripetere negl ambienti di Futuro e libertà, Fini è stato molto chiaro incontrando ieri il guardasigilli. E oggi, a chi l'ha sentito, ha ripetuto il suo ragionamento: nessuna delega in bianco, abbiamo cominciato un cammino che è ancora molto lungo. In altri termini, andrà avanti solo ciò che «è realmente condiviso». Il lodo Alfano lo è, il resto no, avrebbe sottolineato Fini che ha cominciato oggi un tour europeo: prima tappa Londra.