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Questo articolo è stato pubblicato il 21 ottobre 2010 alle ore 16:04.
I giudici della Camera d'appello del Tribunale penale internazionale per il Rwanda hanno condannato a 23 anni il sacerdote cattolico Emmanuel Rukundo per avere «ordinato, istigato e collaborato» agli atti di genocidio commessi nei confronti delle persone rifugiatesi nel Saint Joseph's College e nel seminario minore Saint Leon, nella cittadina di Gitarama.
La notizia è riportata dall'agenzia missionaria cattolica Misna. In primo grado Rukundo era stato condannato a 25 anni. Nelle motivazioni della sentenza d'appello Rukundo viene scagionato dall'accusa di avere «commesso» atti di genocidio. L'accusa aveva chiesto l'ergastolo.
Arrestato in Svizzera nel 2001, Rukundo non è l'unico sacerdote cattolico ad essere stato tradotto di fronte al Tribunale penale internazionale per il Rwanda. Già condannato all'ergastolo Athanase Seromba, mentre Hormisdas Nsengimana, per cui era stato chiesto l'ergastolo, è stato scagionato da ogni accusa. Sarà invece giudicato in Francia, su autorizzazione del Tribunale penale internazionale, padre Wenceslas Munyeshyaka. Nelle stragi in Rwanda morirono tra le 500mila e le 800mila persone.