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Questo articolo è stato pubblicato il 21 ottobre 2010 alle ore 06:35.
Il primo incontro con le parti sociali al ministero dell'Economia ha aperto ieri il cantiere della riforma fiscale. Gli assi portanti richiamano il «libro bianco» di Giulio Tremonti del 1994: dal complesso al semplice, dalle persone alle cose, dal centro alla periferia. Le priorità saranno «famiglia, lavoro e ricerca», all'interno di un percorso che prevede una prima fase di «raccolta e analisi», cui seguirà la messa a punta del disegno di legge delega da presentare in Parlamento. Poi si passerà all'attuazione attraverso i decreti legislativi che attueranno i principi contenuti nella delega.
Il premier Silvio Berlusconi parla di «grande responsabilità perché si tratta di ripensare un sistema fiscale pensato quaranta anni fa». La vera partita della riforma si giocherà in gran parte sulla semplificazione delle 242 esenzioni e agevolazioni di cui oggi godono famiglie, imprese ed enti no profit. Bonus che, complessivamente, pesano sul fisco per 142 miliardi. Il recupero di risorse passerà anche da un'analisi del bilancio pubblico per eventuali tagli di spesa.