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Questo articolo è stato pubblicato il 22 ottobre 2010 alle ore 19:01.
MOSCA - Altri 14 anni di carcere per Mikhail Khodorkovskij e Platon Lebedev, i due ex dirigenti di Yukos accusati di aver rubato petrolio per 27 miliardi di dollari alla loro stessa compagnia. E' quanto ha chiesto il pubblico ministero, al termine di una requisitoria di alcuni giorni in cui Valerij Lakhtin ha dichiarato provata la colpevolezza degli imputati, e tuttavia ha parlato di "circostanze attenuanti". Citando per la prima volta il cattivo stato di salute di Lebedev, o la giovane età dei figli degli accusati.
Ma non sarà facile conciliare questo secondo processo contro il grande rivale di Vladimir Putin con il tentativo di Dmitrij Medvedev di rafforzare lo stato di diritto in Russia. Recentemente il presidente ha ordinato un ridimensionamento delle pene per i reati economici, così i 22 anni che Khodorkovskij rischiava più di un anno fa all'inizio del processo sono diventati 14, uno in meno – fa notare la difesa – rispetto alla pena massima prevista. Il procuratore Lakhtin ha poi chiesto al giudice di includere nella sentenza il tempo già trascorso in carcere da Khodorkovskij e Lebedev, arrestati nel 2003 e condannati a otto anni di carcere per frode ed evasione fiscale. In questo modo, Lebedev e Khodorkovskij potrebbero tornare in libertà nel 2017.
"E' comunque un periodo troppo lungo, per una persona che non ha commesso alcun crimine", ha commentato Maxim Dbar, portavoce della squadra di difensori. Nei lunghi mesi di udienze nel tribunale Khamovniceskij di Mosca, i legali degli imputati hanno cercato di dimostrare l'inconsistenza delle accuse, in quello che hanno sempre definito un processo politico, una vendetta per le sfide lanciate a Putin dall'ex fondatore di Yukos. "Va bene così", ha detto ieri Khodorkovskij scrollando le spalle, sorridendo mentre veniva ricondotto via dalle guardie. Per suo padre, invece, il colpo è stato durissimo: "Ho 78 anni – ha detto Boris Khodorkovskij – quando sento fare questi numeri so che non potrò arrivarci".
La sentenza è attesa entro la fine dell'anno. Il giudice Viktor Daniklin avrà infatti uno-due mesi di tempo per scrivere il verdetto, e poi potrebbe impiegare diversi giorni per leggerlo. E in caso di colpevolezza, la condanna verrebbe annunciata alla fine.