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Questo articolo è stato pubblicato il 25 ottobre 2010 alle ore 14:55.

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BOLOGNA - La prima cosa la dice ai fotografi: «Se mi fate commuovere prima di parlare è un disastro». Poi, con la felpa del centenario del Bologna calcio legge una lettera: «Care bolognesi e cari bolognesi, la mia corsa si ferma qui». Maurizio Cevenini, candidato superfavorito alle primarie di coalizione del centrosinistra per il sindaco a Bologna si chiama fuori, dopo soli 15 giorni dalla sua "discesa in campo". Lo fa dalla sala riunioni del Villalba hospital, dove ha iniziato a lavorare come centralinista – tanti anni fa prima di iniziare la sua carriera politica – e dove è ricoverato da una lunedì scorso, dopo essere rimasto vittima di un "accesso ischemico transitorio".

«Mi sono consultato con la mia famiglia, gli amici e il mio partito e ho scelto di ritirarmi perché lo choc che ho avuto dopo questo malore è stato forte». La decisione è «durissima, perché significa dover rinunciare al sogno di una vita».

Continua così la maledizione per il Pd a Bologna che rimane senza candidato, proprio mentre cerca faticosamente di uscire dalle secche del commissariamento post Delbono, il sindaco rimasto a Palazzo d'Accursio sei mesi, prima di essere travolto dal "Cinzia-gate", scandalo di viaggi fatti con l'allora ex compagna e segretaria e pagati non si sa da chi. Anche Bersani pare abbia detto nei giorni scorsi: «A voi bolognesi bisogna portarvi tutti con un pullman a Lourdes». Certo è che il partito perde il suo unico candidato alle primarie, dopo il ritiro di Duccio Campagnoli, ex assessore regionale e ben visto dalla Cgil. Gli altri candidati sono esterni al partito: Amelia Frascaroli, sostenuta da Sel e Bendetto Zacchiroli, ex collaboratore di Sergio Cofferati.

Poco comunque per minacciare la vittoria alle primarie Pd di una figura come il "Cev", classe 1956, figlio del barbiere del quartiere San Mamolo, moglie, una figlia, ex presidente del consiglio comunale di Bologna, la cui popolarità è testimoniata dalle 4mila preferenze alle comunali del 2009 e le quasi 20mila alle regionali di marzo. Un successo costruito negli anni, tra le migliaia di matrimoni celebrati (è il recordman in Italia con oltre 4.300) e il tifo sfegatato per il Bologna, che lo ha portato ad essere soprannominato "sindaco dello stadio". Paradossalmente, comunque, Maurizio Cevenini non è mai stato completamente valorizzato dal partito: questa estate in un video girato da un operatore del Corriere Bologna la voce fuori campo del segretario cittadino del Pd, Raffaele Donini, riferiva a Bersani le perplessità di Pierluigi Stefanini (Unipol). Con il tempo però la propensione del partito verso Cevenini è andata aumentando, "pesando" le testimonianze di appoggio sempre più massicce del popolo Pd al Cev.

Ora per il Pd si apre una fase nuova. Le analisi della prima ora convergono verso un possibile ritorno di Duccio Campagnoli, ma anche l'entrata in scena del giovane sindaco di Casalecchio Simone Gamberini. La voce che circola è anche quella di una discesa in campo di Romano Prodi, ma appare veramente più un'ipotesi di scuola che altro visti i ripetuti niet dell'ex presidente del Consiglio e della commissione Ue. Il segretario cittadino del Pd Donini ha comunque convocato per le 15 di oggi una riunione dell'esecutivo del partito «per condividere le prime valutazioni su quanto accaduto e le iniziative da assumere a seguito della situazione politica che si é venuta a determinare». Da Silvana Mura (Idv) è venuto l'appello a sospendere le primarie «consentendo alla coalizione di valutare la nuova situazione politica che si é venuta a creare». Uno stop subito contestato da Sinistra ecologia e libertà.

Nel frattempo anche dall'altra metà campo arrivano i primi messaggi di solidarietà e le prime prese di posizione, da parte di una coalizione (Pdl e Lega) che ancora non ha trovato la quadra sul possibile candidato (per il quale il Carroccio ha già detto di pensare a un suo uomo). «La competizione elettorale e la politica in generale perdono indubbiamente un protagonista positivo e questo certamente non è un bene per Bologna», ha dichiarato Enzo Raisi, deputato e leader finiano a Bologna. Solidarietà arriva anche da Giuliano Cazzola, deputato Pdl e "nome caldo" per le prossime comunali, il quale però invita il centrodestra a "non sbagliare analisi. Da oggi, la nostra battaglia diventa più difficile e non più facile". Nei giorni scorsi il parlamentare aveva detto proprio di temere più di Cevenini altri candidati come Lorenzo Sassoli dé Bianchi o Duccio Campagnoli.

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