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La Lazio allunga sull'Inter fermata a San Siro dalla Samp

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Questo articolo è stato pubblicato il 25 ottobre 2010 alle ore 08:12.

Altro che cattivi presagi. L'aquila si impunta sul tetto dell'Olimpico e si rifiuta di volare. Gli scaramantici tremano. La Lazio fa da sola e si libra leggera in vetta alla classifica. Non solo, ma allunga anche il vantaggio sull'Inter, fermata a San Siro dalla Sampdoria e attende senza patemi di capire se stasera il Milan manterrà le distanze o lascerà qualcosa al San Paolo.

Partiamo proprio da San Siro. Se ad attirare l'attenzione sono soprattutto le fiammate di un volonteroso Coutinho, con tutto il rispetto per il giovane talento brasiliano, c'è qualcosa che non va nella serata dei campioni nerazzurri. Di contro la Samp se la gioca con grande naturalezza, mai in affanno, quasi non fosse la stessa squadra che giovedì ha sbracato contro i lottatori ucraini del Metalist. Succede tutto nel secondo in una partita in cui i valori individuali sono penalizzati da una pioggia incessante. Benitez insiste con la linea verde con Biabiany e Coutinho. Male il primo, promettente il secondo che si fa sempre più coraggioso e comincia ad annusare la porta pur con qualche limite di ingenuità. Sarà utilissimo e decisivo sul finale. Ma prima la cronaca registra un salvataggio miracoloso di Zauri sulla linea, che respinge una conclusione di Maicon e il gol di Guberti, al 17' della ripresa. Una rete viziata da un presunto fallo di Cassano su Chivu che il direttore di gara non rileva nonostante le proteste nerazzurre. Ed è proprio il barese a sfornare l'assist per l'acrobazia dell'esterno di Di Carlo che porta in vantaggio la Samp. Fino a quel momento sia lui che Pazzini si eranio visto solo a tratti con qualche apprensione per Julio Cesar ma sempre ben controllata. Gol che all'Inter fa l'effetto del bacio del principe azzurro. A cambiare volto alla gara non è Pandev, inserito per uno spento Biabiany, ma il solito Eto'o, in ombra rispetto alle gare precedenti,che non delude mai e ancora una volta piazza la zampata che scongiura la fine dell'imbattibilità casalinga dei campioni d'Europa. La scommessa e il porto sicuro. Il cross è infatti di Coutinho, per la gioia di Benitez che dimostra di voler investire parecchio sulle potenzialità del ragazzino. Certo una squadra con la ambizioni dell'Inter non può fare i salti di gioia per il risultato.

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Tags Correlati: Brescia | Di Carlo | Di Natale | Genoa | Inter | Julio Cesar | Juventus | Parma | Roma (squadra) | S.S. Lazio | Sampdoria | San Paolo | Sport | Udinese

 

La festa vera la fa la Lazio che prende le distanze. La gara col Cagliari non è stata esattamente una passeggiata di salute. Il Cagliari è agguerrito e lo si capisce nonostante l'erroraccio di Matri a un metro da Muslera. La Lazio comunque trova il vantaggio sugli sviluppi di una punizione di Hernanes che Mauri trasforma in un assist per Floccari. Diagonale preciso: 1-0. Lazio che sfiora anche il raddoppio con Hernanes ma non senza correre ancora qualche rischio. A inizio ripresa Mauri si vede restituire l'assist da Floccari e con un po' di fortuna il centrocampista riesce a insaccare per il 2-0. Tirare il fiato a questo punto è legittimo ma il Cagliari ne approfitta per accorciare le distanze con Matri, di testa, che poi ci riprova ma trova un re attivissimo Muslera che salva i tre punti.

Il resto della giornata offre una brutta Juventus, che si permette il lusso con Iaquinta, involontario paladino della giustizia, di sbagliare un rigore, peraltro regalato, che scatena qualche polemica sulla lealtà sportiva di Krasic. A Bologna finisce 0-0 con poche emozioni e una brutta notizia per Delneri: un nuovo infortunio per Amauri ancora da valutare. E poi c'è il solito sorprendente Chievo. Cambiano uomini e stagioni ma i gialloblù sono sempre lì. La vittoria sul Cesena regala agli uomini di Pioli il quarto posto. Pellissier ispira il gol di Cesar, Guana tradisce Sorrentino con un autogol che vale il momentaneo pareggio, poi il francese Thereau trova con un gol in mischia il suo battesimo.

Partenza sprint del Catania a Marassi ma è il Genoa ad avere la meglio alla lunga. Il gol partita è di Marco Rossi che infila la palla sotto la traversa. Tra le assetate Lecce e Brescia la scampano i salentini. Gol di Caracciolo al 19': dopo un gol fantasma quello convalidato. Il nigeriano Ofere nella ripresa capitalizza l'assist di Giacomazzi. Di Michele spreca sulla traversa un rigore più che generoso poi però si riscatta con un diagonale che brucia Sereni. Brescia vicinissimo al pari che però sfugge per una serie di errori clamorosi sotto porta. 0-0 all'ora di pranzo tra Parma e Roma. Umore nero per tutti al Tardini: per il Parma che chiude la classifica e per la Roma che ha di nuovo smarrito la strada e per Ranieri si mette male. Su di lui, dopo quello di Lippi, aleggia il nome di Leonardo. Mentre sembra montare un nuovo caso Totti, ancora deludente e sostituito. Terza vittoria consecutiva per l'Udinese che forse esce definitivamente dalla crisi battendo 2-1 il peggior Palermo della stagione. Rocambolesco vantaggio di Benatia, rigore di Di Natale e gara riaperta da Pinilla con un gol più strepitoso. A nulla vale il tentativo di ossi di infarcire la squadra di punte sul finale. Pastore si sveglia assai tardi. Niente da fare. Stasera al San Paolo, un Napoli-Milan tutto da gustare.

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