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Questo articolo è stato pubblicato il 25 ottobre 2010 alle ore 15:47.
C'è un posto del Molise dove tutti tifano per Carl Paladino, il candidato repubblicano alla carica di governatore dello stato di New York. È Santa Croce di Magliano (Campobasso), il paese d'origine da cui la sua famiglia partì nel 1926 per emigrare negli Stati Uniti. Qui il politico italo-americano è semplicemente noto come «O 'mericano», scrive il New York Times in un reportage alla ricerca delle radici italiane di Paladino. Curiosamente, il suo rivale democratico, Andrew Cuomo, è anche lui italo-americano, di origini salernitane.
Anche se nei sondaggi Paladino sta dietro all'avversario, «qui, almeno, ha solo sostenitori», scherza il Nyt, ricordando l'eccitazione creata nel paese dalla notizia che era in lizza per essere governatore di New York. Un appoggio tra compaesani, anche se la maggior parte dei 4.876 abitanti di Santa Croce «non passano molto tempo su Internet e sanno poco della politica degli Stati Uniti».
Dalla rubrica telefonica, nota la cronista del Nyt Gaia Pianigiani, risulta che nel paese collinare abitano ancora 17 Paladino. Il candidato governatore ha tuttora dei cugini, discendenti dallo zio Antonio, che non poté partire assieme alla madre e ai fratelli (tra cui Belisario, padre di Carl Paladino) perché aveva una malattia agli occhi. Il resto della famiglia raggiunse il padre che già era a Buffalo, ma Antonio, tredicenne, dovette rimanere in Italia e per più di 40 anni non vide i suoi.
I legami di famiglia rimangono però forti, assicura il Nyt. Carl Paladino è tornato sette volte dal 1982, quando venne con i genitori per vedere il paese dove era nato il padre. È venuto per matrimoni e funerali e anche solo per vacanza.
I suoi cugini dicono che gli piace mangiare. Uno dei suoi piatti preferiti è la "parmigiana Santa Croce", una parmigiana di melanzane. E poi tagliolini in brodo e carne alla pizzaiola. Gli piace sorseggiare il cappuccino in un bar che era di suo cugino. Poiché il dialetto locale «può essere impenetrabile», un interprete lo aiuta durante le sue visite.
«Pochi in paese sono al corrente della sua campagna politica», osserva il Nyt, una campagna condita di dichiarazioni spesso «provocatorie e controverse». Ma Paladino tiene informati via e-mail un cugino, Carlo Rosati, e altri membri della famiglia. E Rosati manda messaggi a parenti e conoscenti che vivono negli Usa, chiedendo loro di appoggiare il cugino.