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Questo articolo è stato pubblicato il 25 ottobre 2010 alle ore 08:57.
Prova del nove – Vittoriosa a Teramo, uscita tra gli applausi dall'arena di una delle big d'Europa, il Cska Mosca, asfaltato dagli uomini di Piero Bucchi. Alzi la mano chi non avrebbe scommesso su uno scivolone dell'Armani Jeans Milano in casa contro Treviso. E invece niente di tutto questo. L'ebbrezza da primato e il lungo viaggio intereuropeo non hanno minato la convinzione e la voglia dell'Olimpia, pronta ad approfittare degli scricchiolii dell'ancora fragile impalcatura che Repesa sta cercando di mettere in piedi. E per chi non fosse ancora convinto che quest'anno in casa milanese si respira un'aria diversa, ecco arrivare domenica lo scontro al vertice con Biella in trasferta. Verifica parziale, per carità, ma che dirà ancora qual cosina in più sulla tenuta psicofisica dei biancorossi.
Biella di sera – Anche perché i piemontesi, come d'abitudine, anche quest'anno sembrano aver pescato nel mazzo i jolly giusti alla voce "stranieri". AJ Slaughter, Salyers, i solidi Suton e Jurak sotto canestro, sembrano tutti essere arrivati qui da una vita, mentre invece (Jurak a parte) sono tutti novizi del nostro torneo. Piccoli miracoli di una società solida, che con consapevolezza dei propri mezzi non rinuncia a pensare in grande.
Scuola di tifo – Torniamo per un attimo al Forum di Assago. Il progetto è attivo a Treviso dal 2003, da questa domenica anche a Milano. Stiamo parlando della "scuola di tifo", quella dei Fieri Guerrieri milanesi, ora gemellati con i pariruolo trevigiani, i "Draghi". Ogni domenica, in un settore riservato del Forum, animatori professionisti educheranno i giovani "guerrieri" al tifo corretto e pulito. Il tutto è stato celebrato ieri sul parquet meneghino, con una sfilata nell'intervallo delle mini-tifoserie, precedute dalle due mascotte delle squadre, "Fiero il Guerriero" per l'AJ Milano e "Ghigo" per la Benetton Treviso. Da applausi.
La lunga attesa – Ci hanno messo rispettivamente 28 e 32 anni. Ma alla fine Brindisi e Sassari ce l'hanno fatta a riconquistare una vittoria nella massima serie, dopo decenni trascorsi tra purgatorio e inferno cestistici. E l'impressione è che non sarà l'unica, se pugliesi e sardi continueranno a tirar fuori dal cilindro uomini (vedi Infante, Radulovic, Diener) capaci di rappresentare sul parquet il senso e l'orgoglio della sfida che dal sud arriva a tutta la serie A.