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Questo articolo è stato pubblicato il 26 ottobre 2010 alle ore 16:03.
In agosto i prezzi delle case nelle 20 principali città degli Stati Uniti sono aumentati (+1,7%) a un ritmo più lento del previsto rispetto a un anno prima, a causa del termine delle agevolazioni sull'acquisto della casa (agevolazione di 8mila euro). È l'aumento minore dallo scorso febbraio. La previsione media di 27 economisti interpellati da Bloomberg News ipotizzava un aumento del 2,1 per cento.
Ieri era uscita la notizia che a settembre sul mercato immobiliare statunitense le vendite di case esistenti sono aumentate del 10% a un tasso annualizzato di 4,53 milioni, dai 4,12 milioni di agosto. Gli analisti si aspettavano una crescita più contenuta a quota 4,3 milioni (+4%). L'indice è al di sotto del 28% dal suo picco nel mese di luglio 2006. Fonte: la National association of realtors (l'associazione degli agenti immobiliari). Il numero di case esistenti ora sul mercato è sceso a 4,04 milioni e secondo le stime servirebbero 10,7 mesi per smaltirle tutte. Domani è atteso il dato sulle vendite di case nuove.
Sul fronte pignoramenti la Federal reserve e gli altri organi di vigilanza Usa stanno esaminando «accuratamente» le pratiche dei pignoramenti immobiliari effettuati dalle banche e i risultati preliminari verranno resi noti il mese prossimo (novembre). Sono già stati ammessi in primi errori da parte di Bank of America, che presenterà alle autorità file aggiornati su 102mila casi. Per la prima volta, come riporta il Wall Street Journal, la banca di Charlotte, in Nord Carolina, ha ammesso di avere rilevato errori in alcuni casi (sarebbero tra 10 e 25) su varie centinaia di documenti esaminati). Secondo indiscrezioni, gli errori sono di varia natura: mancano firme o informazioni, i moduli sono sbagliati e in alcuni casi i dati sull'immobile e quelli sui pagamenti effettuati non coincidono. La banca sostiene che si tratta di errori marginali. Il tema dei pignoramenti è venuto alla ribalta in queste ultime settimane, da quando molti giornali americani hanno riportato alcuni casi di "ingiustizia" a carico di famiglie indigenti espropriati delle proprie case.
Tornando ai prezzi, secondo Guy Lebas, ripreso da Bloomberg - capo analista di Janney Montgomery Scott di Filadelfia - «la domanda non si è ripresa in modo forte e toccherà i fondo al più tardi nel 2012». Sulla stessa linea troviamo Larry Sorsby, chief financial officer di Hovnanian enterprises, la maggiore società di costruzioni nel New Jersey. I prezzi anno su anno sono in diminuzione in 12 delle 20 città, due in più rispetto a luglio: anche Detroit e Miami sono finite in territorio negativo. Las Vegas ha mostrato il calo maggiore di 12 mesi al 4,5% mentre San Francisco ha avuto l'incremento maggiore a 7,8%.