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Questo articolo è stato pubblicato il 28 ottobre 2010 alle ore 11:37.
«Non mi risulta di essere indagato per alcun reato. L'ho appreso stamani leggendo i quotidiani: credo di avere conosciuto quella ragazza a qualche cena a casa di Berlusconi ma non l'ho presentata io nè a Lele Mora, nè al presidente del Consiglio». Lo ha dichiarato all'Ansa il direttore del Tg4 Emilio Fede. «Sono stato invitato più volte, e per fortuna, a casa di Berlusconi per delle cene - ha aggiunto Fede - ma quello che posso dire è che non mi è mai capitato una sola volta di vedere quelle cene terminare in un modo che si possa definire trasgressivo».
Come e con chi andare avanti. Insomma, che direzione dare a questo fascicolo, che "scotta", come la temperatura che descrive e le polemiche che preannuncia; che scivola come le contraddizioni che registra e che concentra i vertici del Palazzo di Giustizia, come può una vicenda - molto poco chiara - che parte da una minorenne marocchina e ha sullo sfondo il premier.
Per tre ore, ieri, il procuratore capo, Edmondo Bruti Liberati, ha voluto parlare di questo fascicolo con Pietro Forno, alla guida del pool contro i reati sessuali e con Antonio Sangermano, il pm che indagando su discoteche e prostituzione, si è trovato a raccogliere le dichiarazioni di una ragazza, che dice di essere arrivata fino al premier e alle sue feste nella villa di Arcore, passando per i giri dell'agente dello spettacolo Lele Mora.
Dichiarazioni e contraddizioni di Ruby - questo il nome della giovane- tutte confluite in un fasicolo a modello 45, ossia senza reati definiti. «Sono tutte illazioni assolutamente infondate», controbattono i difensori di Silvio Berlusconi, Nicolò Ghedini e Piero Longo. Ruby al momento è in una comunità - «anche se lei proprio non voleva andarci», racconta chi ha potuto parlarle. Così ha stabilito il Tribunale dei Minori, chiamato in causa a giugno dopo la presentazione di un'istanza di affido temporaneo da parte di Diana Mora, figlia di Lele Mora. I giudici - vista la «mancanza di un riferimento familiare e anche di un adeguato percorso scolastico» della ragazza - hanno ritenuto invece opportuno affidarla temporaneamente ad una comunità.