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Questo articolo è stato pubblicato il 29 ottobre 2010 alle ore 22:54.
WASHINGTON. «Una credibile minaccia terrorista contro gli Stati Uniti», ha detto il presidente Barack Obama in un improvvisato messaggio alla nazione. Le autorità di intelligence americane, assieme agli alleati internazionali, hanno intercettato due esplosivi provenienti da uno stesso indirizzo in Yemen destinati a colpire due istituzioni ebraiche della zona di Chicago. Il primo esplosivo è stato trovato in un deposito della Fed Ex di Dubai, il secondo era a bordo di un aereo in partenza dall'Inghilterra.
Obama, avvertito ieri notte dai capi dell'intelligence, ha assicurato di aver preso tutte le misure necessarie a proteggere gli americani e ha confermato che l'apparato di intelligence americano è determinato a combattere l'estremismo senza alcuna esitazione. Il suo capo dell'antiterrorismo, John Brennan, ha già parlato con il presidente Saleh dello Yemen.
Sono già scattate una serie di perquisizioni a bordo degli aerei negli scali americani. Un volo dell'Emirates Airlines che trasportava bagagli provenienti dallo Yemen è stato scortato da due F-15 americani dal confine canadese fin sulla pista dell'aeroporto JFK di New York. Due aerei cargo a Newark e a Filadelfia sono stati ispezionati alla ricerca di pacchi provenienti dallo Yemen. La polizia di New York ha fermato anche un camion a Brooklyn. In nessuno di questi casi sono stati trovati esplosivi.
Il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs ha detto ai giornalisti che "il popolo americano non ha nessun motivo di cambiare il modo di vivere la propria vita».