Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 29 ottobre 2010 alle ore 06:40.
ROMA
Sergio Zavoli convoca l'intero Consiglio di amministrazione. Antonio Di Pietro chiede ai consiglieri d'opposizione di abbandonare il Cda. La conferenza delle Regioni esprime la propria contrarietà alla cancellazione della terza edizione dei Tg regionali. Il presidente del Consiglio attacca ancora Annozero: «Insulti e accuse a iosa, contraddittorio zero». Il Pd si schiera contro la cessione alla Provincia della sede Rai di Bolzano. Le acque, insomma, rimangono sempre agitate intorno alla cittadella di Viale Mazzini, dopo la richiesta di dimissioni del direttore generale Mauro Masi avanzata dai due leader dei principali partiti d'opposizione, Pd e Udc, ovvero da Pierluigi Bersani e Pierferdinando Casini.
L'ufficio di presidenza della Vigilanza, presieduto da Zavoli, ha deciso, all'unanimità, la convocazione dell'intero Consiglio di amministrazione. Tre i temi sul tavolo: il pluralismo nell'informazione e nei programmi di approfondimento (perché non anche in quelli d'intrattenimento?); la qualità dei programmi e la questione etica; la gestione delle risorse umane ed economiche. «Ha preso avvio - spiega Zavoli - un impegno che vincola la Rai al rispetto di un risoluto indirizzo parlamentare, volto a promuovere una nuova fase nel governo e nell'operatività dell'azienda». La presa di posizione del leader dell'Italia dei Valori è chiara: «I partiti escano per sempre dalla Rai, perché è inammissibile che il controllato controlli il suo controllore. La situazione del servizio pubblico è diventata insostenibile» aggiunge Di Pietro. Leoluca Orlando, portavoce dell'Idv, attacca il Tg1 di ieri sera, che ha ripreso uno spezzone del Tg4 di Emilio Fede, «nascondendo abilmente la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati di Lele Mora e dello stesso Fede».
Sull'informazione regionale che perde un "pezzo" che trasmigra su RaiNews, il consigliere d'opposizione Nino Rizzo Nervo commenta: «Questo spostamento può valorizzare l'informazione locale solo con il rilancio della testata e solo quando il passaggio al digitale sarà realizzato in tutte le regioni (nel 2012, ndr). La direzione generale non può non tener conto dell'ordine del giorno votato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome». C'è chi, come Giorgio Merlo (Pd) si chiede «perché la Lega Nord su questo versante è caduta in un silenzio assordante?». Quanto all'Usigrai, sindacato dei giornalisti del servizio pubblico, il suo segretario Carlo Verna replica all'azienda, che parla di difesa da parte dei giornalisti di «una rendita di posizione»: «L'informazione regionale deve chiudere prima delle 20? Abbiamo posto questo tema con la solidarietà delle istituzioni locali. L'edizione notturna del Tg regionale andrebbe semmai anticipata e resa più ampia».