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Dalle suffragette ai comici

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Questo articolo è stato pubblicato il 30 ottobre 2010 alle ore 06:36.

NEW YORK - La marcia su Washington. Nella storia moderna degli Stati Uniti è stato il più efficace strumento di cambiamento sociale dal basso. Il 3 marzo 1913, 5mila suffragette sfilarono nelle strade della capitale chiedendo al presidente Woodrow Wilson il diritto di voto per le donne. Sette anni dopo venne concesso. Mezzo secolo più tardi, il 28 agosto 1963, 250mila persone ascoltarono il discorso "I Have a Dream" del reverendo Martin Luther King Junior. Meno di un anno dopo, il presidente Lyndon Johnson firmò una delle più radicali riforme della storia del Paese, il Civil Rights Act. Il 17 aprile 1965, il nascente movimento studentesco organizzò la prima manifestazione contro la guerra in Vietnam, seguita dalla Marcia sul Pentagono del 21 ottobre 1967 e dalla Mobilitazione nazionale per la fine della guerra del 15 novembre 1969. Tre anni dopo, a Parigi, Henry Kissinger firmò l'accordo che pose fine all'intervento militare diretto in Indocina. Il 26 agosto 1970, decine di migliaia di giovani femministe marciarono per l'eguaglianza femminile e l'11 ottobre 1987, mezzo milione di omosessuali scesero in piazza per i diritti dei gay. Il 26 ottobre 2002, oltre 100mila persone protestarono contro la minacciata invasione dell'Iraq. Che avessero ragione loro, ormai è messo in discussione solo dai neoconservatori che quella guerra riuscirono a imporla.

Oggi a Washington, in quella che è ritenuta la più grande piazza pubblica degli Stati Uniti - il National Mall - ci sarà la marcia indetta dai due più popolari comici televisivi d'America, Jon Stewart del Daily Show, e Stephen Colbert del Colbert Report. Il nome ufficiale è "Raduno per il ripristino del buonsenso e/o la paura". Stewart, che conduce un programma di satira pseudo-giornalistica in grado di mettere in imbarazzo i programmi di giornalismo vero, invocherà il ripristino del buonsenso nel dibattito politico nazionale. A suo parere dominato dalla demagogia al vetriolo di personaggi della destra televisiva quali Glenn Beck (che proprio a Washington, il 28 agosto, organizzò un "Raduno per ripristinare l'onore") o Bill O'Reilly e dai loro seguaci nel partito repubblicano e nel Tea Party. Colbert, che recita la parte del commentatore televisivo ultra-conservatore, solleciterà il ripristino della paura.

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Tags Correlati: Arianna Huffington | Borsa Valori | Glenn Beck | Henry Kissinger | Indocina | Jon Stewart | Loyola University | Lyndon Johnson | Partiti politici | Stati Uniti d'America | Stephen Colbert | Tea | Woodrow Wilson

 

Se si faranno vedere le oltre 200mila persone che su Facebook si sono impegnate a scendere in piazza, lo si potrà senza dubbio classificare come un successo. Di chi, non sarà però facile stabilirlo. Alan Gitelson, che insegna scienze politiche alla Loyola University, pensa che sarà l'atto di nascita di una nuova "maggioranza silenziosa". La militante democratica Arianna Huffington conta di farne la base di una nuova sinistra. Ma forse sarà solo una marcia... da ridere.

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