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Questo articolo è stato pubblicato il 30 ottobre 2010 alle ore 12:15.
Monsignor Domenico Mogavero, 63 anni, dal 2007 è vescovo di Mazara del Vallo, dopo molti anni passati alla Conferenza episcopale italiana con la carica di sottosegretario, nel periodo in cui era guidata dal cardinale Camillo Ruini. Già presidente della Commissione affari giuridici della Cei, il presule da tempo è in prima fila sulle vicende pubbliche italiane.
Eccellenza, il premier Berlusconi, proprio nei giorni in cui è esploso un nuovo caso relativo alla sua sfera privata, ha detto che è orgoglioso del suo stile di vita, lavora tanto e alla sera gli piace divertirsi, e non ha intenzione di cambiare.
Un uomo di governo non è un privato cittadino, e pur avendo diritto alla sua sfera personale deve mostrare coerenza con i valori che professa. E Berlusconi professa di essere cristiano. Essere alla guida di una nazione significa avere delle responsabilità, e nel suo stile deve rispettare determinati canoni.
Nella Chiesa c'è chi dice che è preferibile un leader politico non coerente con i valori che dichiara ma che porti avanti nei suoi programmi azioni favorevoli alla morale cattolica che non un coerente che vada in contrasto con questi dettami. Sembra cucito addosso al Cavaliere, e il contrario pare Prodi...
Un tempo, quando si voleva criticare certi comportamenti si diceva "predica bene, razzola male". Qui mi pare che si predichi anche male. Peraltro è un pessimo messaggio quello che arriva ai giovani, che sono sempre alla ricerca di punti di riferimento. Avere un premier che fa simili dichiarazioni e mostra apertamente questo stile di vita non da oggi è deleterio proprio perché non ancorato a valori umani, e non parlo quindi solo di quelli cristiani.
Proprio ieri Berlusconi ha detto che nel decreto milleproroghe saranno assicurati soldi alla scuola cattolica. Basta questo per risolvere tutti i problemi e i malumori che il premier suscita nel mondo cattolico e tra le gerarchie?
Certamente no! Se barattassimo i nostri valori per dei soldi allora sarebbe meglio che le scuole cattoliche venissero tutte chiuse, finirebbe il motivo per cui esistono. Nessuno potrà chiudere la bocca con i soldi, che sono certo uno strumento necessario per portare avanti l'opera educativa, ma non sono certo un fine.