House Ad
House Ad
 

Notizie Italia

L'Ingegnere cede alla volontà dei figli

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 30 ottobre 2010 alle ore 06:37.

«L'Ingegnere? È una roccia e ne uscirà nel modo migliore». Enrico Cuccia amava descrivere così Salvatore Ligresti nei momenti più duri delle inchieste della magistratura milanese su Tangentopoli. Sarà stato per quello scatto adrenalico che lo spingeva a recuperare, rilanciare, finanche a raddoppiare la posta deludendo l'attesa di chi già lo immaginava in piena ritirata. Più volte, nella sua lunga storia di imprenditore, immobiliarista e assicuratore, Mister 5%, come lo chiamavano negli anni '80 per l'abitudine di collezionare quote strategiche negli snodi fondamentali della finanza, ha sorpreso i suoi detrattori. Quando si è risollevato dallo scandalo delle aree d'oro a Milano e del terziario invenduto, quando è resuscitato da Mani Pulite (si dice che porti ancora al polso l'orologio regalatogli da Antonio Di Pietro durante un interrogatorio), quando il suo nome è comparso, per poi uscirne pulito, in diverse indagini ufficiali sui tentacoli della mafia e infine quando ha sfilato Fondiaria alla Fiat.
Chi legge con superficialità l'ultima mossa, l'ingresso di Groupama in Premafin e la «promessa» non scritta di una prossima vendita di Fondiaria-Sai, può pensare che dopo tante battaglie ora Ligresti abbia deciso di gettare la spugna. Forse, invece, ha solo fatto i conti con l'età. E quest'ultima tappa è semplicemente il risultato di un compromesso tra quello che dice l'anagrafe (l'Ingegnere sta per varcare la soglia degli 80 anni), i bilanci delle sue holding e la volontà di costruire un futuro assicurato per i tre figli Jonella, Giulia e Paolo. Senza rinunciare a priori al suo primo amore: gli immobili.
Siciliano di Paternò, laureato in Ingegneria a Padova, gran fiuto per gli affari, con una passione innata per il mattone nata consumando le suole delle scarpe sui marciapiedi di Milano spulciando gli annunci affissi sui portoni dei palazzi, Salvatore Ligresti non poteva fare a meno di pensare alla successione del gruppo, complici le pressioni dei tre figli sulla necessità di iniziare a sistemare le carte. Jonella, 43 anni, una sfrenata passione per i cavalli, dopo un debutto giovanissima sulla scena finanziaria alla presidenza della Sai (al posto del padre allontanato perché Tangentopoli aveva macchiato il requisito di onorabilità), pur essendo stata l'unica a schierarsi in prima linea nell'attività assicurativa, è stata anche la prima che in queste ore ha sollecitato il passo indietro. Alle volte spingendosi anche al confronto serrato con il padre. Tesi condivisa dai fratelli Giulia, appassionata e impegnata nel settore moda con il marchio Gilli, e Paolo, manager del gruppo con passaporto elvetico e l'amore per il golf. Non deve essere stato facile assecondare la prole. «La mia famiglia deve al dottor Cuccia e a lei il mantenimento dell'attuale controllo del gruppo», scriveva l'Ingegnere a Maranghi il 16 maggio 2001. Un controllo di cui andava fiero, perché faceva di Fondiaria Sai una delle poche compagnie «nazionali». Naturale che fino all'ultimo l'Ingegnere abbia cercato soluzioni alternative all'apertura ai francesi. Poi, la decisione di passare la mano, non tanto a Groupama, ma ai desiderata della nuova generazione. Forse anche per la convinzione che le spinte del sistema, ormai in piena evoluzione, andavano in quella direzione. Un sistema che Ligresti conosce a fondo al punto da poter vantare una rete estesa di relazione che tocca la politica, le banche e buona parte dei salotti buoni della finanza.

L’articolo continua sotto

Tags Correlati: Alessandro Profumo | Antonio Di Pietro | Assicurazioni | Bettino Craxi | Bocconi | Cesare Geronzi | Fiat | Fondiaria Sai | Ingegnere | Massimo Pini | Mediobanca | Milano | Mister 5% | Paternò | PDL | Salvatore Ligresti

 

Negli anni il suo quadro di riferimento è mutato più volte. Se alla sua ascesa hanno contribuito le conoscenze con Bettino Craxi e l'ex sindaco meneghino Carlo Tognoli, per la rinascita decisivo è stato l'intervento di Enrico Cuccia (fu Ligresti a presentare Craxi a Cuccia ) prima, e Vincenzo Maranghi poi. Nel mezzo l'asse costruito con Silvio Berlusconi, stesse radici imprenditoriali, il riferimento milanese Ignazio La Russa (Pdl), che ha raccolto l'eredità del padre Antonino. Mentre nelle banche il sostegno finanziario era garantito dalle relazioni con l'ex amministratore delegato di UniCredit, Alessandro Profumo, che in estate ha consentito il riassetto delle holding personali, e dai rapporti eccellenti con Cesare Geronzi, con il quale il legame si è saldato soprattutto negli ultimi anni, anche per effetto di un raffreddamento momentaneo delle relazioni con Mediobanca, che resta ancora finanziatore principale della galassia. Ha adeguato gli uomini ai tempi, con una sola costante: quel Massimo Pini, manager navigato, ex boiardo di stato e ai tempi fedelissimo di Craxi, che oggi siede alla vice-presidenza di Fondiaria-Sai, ma nella realtà riveste il ruolo di super consulente dell'Ingegnere e che anche in quest'ultima tappa ha giocato in attacco.
Relazioni, appunto, ma anche tenacia: quella stessa che gli ha permesso di costruire in quarant'anni di attività un gruppo ramificato tra assicurazioni, finanza e immobili. Forse l'Ingegnere, se alla fine passerà la mano su FonSai, dovrà rinunciare ai progetti più avveniristici che ha recentemente firmato per Milano, tutti sotto il cappello della compagnia assicurativa, come CityLife o Porta Nuova. Ma quel che conta è che l'impero, costruito partendo da un sottotetto di via Solari, sia salvo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I TRE FRATELLI

Jonella Ligresti
Figlia primogenita di Salvatore Ligresti, nata nel 1967, è attualmente presidente di Fondiaria Sai e vicepresidente di Premafin. Nel 2007 è stata la prima donna a entrare nel board di Mediobanca.
Giulia Maria Ligresti
Nata a Milano nel 1968, laureata all'Università Bocconi, è presidente e amministratore delegato di Premafin. È appassionata di moda e impegnata nel settore con il marchio Gilli, società di cui è presidente.
Gioacchino Paolo Ligresti
Il terzogenito di Salvatore Ligresti è nato a Milano nel 1969, è sposato e ha tre figli. Ricopre fra le altre cariche quella di vicepresidente di Premafin. È il manager del gruppo, ha passaporto elvetico ed è appassionato di golf.

Shopping24

Da non perdere

L'esempio di Baffi e Sarcinelli in tempi «amari»

«Caro direttore, ho letto (casualmente di fila) i suoi ultimi tre memorandum domenicali. Da

L'Europa federale conviene a tutti

Ho partecipato la scorsa settimana a Parigi a un incontro italo francese, dedicato al futuro

Non si può privatizzare la certezza del diritto

In questa stagione elettorale, insieme ad un notevole degrado, non solo lessicale, ma anche di

Le sette criticità per l'economia Usa

Quale futuro si prospetta per l'economia degli Stati Uniti e per quella globale, inevitabilmente

Sull'Ilva non c'è più tempo da perdere

La tensione intorno al caso dell'Ilva non si placa. Anzi, ogni giorno che passa – nonostante i

Casa, la banca non ti dà il mutuo? Allora meglio un affitto con riscatto. Come funziona

Il mercato dei mutui in Italia resta al palo. Nell'ultimo mese la domanda di prestiti ipotecari è


Jeff Bezos primo nella classifica di Fortune «businessperson of the year»

Dai libri alla nuvola informatica: Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon,

Iron Dome, come funziona il sistema antimissile israeliano che sta salvando Tel Aviv

Gli sporadici lanci di razzi iraniani Fajr-5 contro Gerusalemme e Tel Aviv costituiscono una

Dagli Assiri all'asteroide gigante del 21/12/2012, storia di tutte le bufale sulla fine del mondo

Fine Del Mondo, Armageddon, end of the World, Apocalypse? Sembrerebbe a prima vista roba da