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Ancora proteste, Bertolaso rassicura ma a Napoli restano 1.700 tonnellate di monnezza in strada

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Questo articolo è stato pubblicato il 31 ottobre 2010 alle ore 17:02.

«L'emergenza a Napoli è di fatto risolta», ha sostenuto il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, oggi nel Molise. Eppure le proteste dei cittadini non si sono fermate a Taverna del Re, alla periferia di Giugliano, nel napoletano dove, per un'ordinanza firmata dal presidente della provincia, Luigi Cesaro, devono essere portate, provvisoriamente, 10mila tonnellate di rifiuti, destinate a un ex sito di stoccaggio di ecoballe (si chiamano proprio così i blocchi cilindrici di rifiuti triturati e compattati per essere usati come combustibile).

Secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa, all'arrivo di una colonna di autocompattatori i manifestanti hanno protestato bloccando i camion carichi di spazzatura. Le Forze dell'ordine hanno tentato di fare un cordone a protezione degli automezzi, ma un manifestante si è infilato sotto un camion, da dove si è spostato solo dopo un colloquio con un funzionario di polizia. Nonostante le proteste diciassette camion hanno potuto depositare la spazzatura e altri sette stanno completando le operazioni. Nel sito arrivano da giorni i mezzi del Comune di Napoli e versano i rifiuti su una piazzola a cielo aperto. I manifestanti temono che la riapertura del sito non sia limitata nel tempo.

«Abbiamo tranquillizzato i cittadini – ha continuato Bertolaso - e dato risposte concrete ai cittadini di Terzigno, di Boscoreale e del resto dell'area vesuviana. Se ci sono ancora strascichi, in questi momenti, è solo per una serie di sovrapposizioni che c'erano state in quel territorio, ma che non riguardano Terzigno. I malumori e le amarezze per certi interventi di queste ore - ha concluso - saranno dissipati entro domani, perché la situazione ritornerà sotto controllo come lo era prima della vicenda di Terzigno».
A Terzigno, dopo la manifestazione antidiscarica di ieri sera, in cui almeno 5mila persone hanno sfilato per le strade per ribadire il proprio No all'apertura di nuovi siti di smaltimento rifiuti nel Parco Nazionale del Vesuvio, nonostante la promessa del premier Silvio Berlusconi di non aprire la discarica di Cava Vitiello, la notte è stata tranquilla, come nella discarica di Napoli nel quartiere di Chiaiano.

L'ex cava Sari di Terzigno potrebbe ricominciare ad accogliere già da questa notte o dalla prossima la frazione secca dei rifiuti dei 18 comuni del vesuviano. «Aspettiamo l'ok della prefettura, poi, si parte», spiega Gennaro Langella, sindaco di Boscoreale. A Napoli molte strade del centro e della periferia restano ingombre dalla spazzatura: 1.700 tonnellate di rifiuti non sono ancora state spostate, secondo quanto reso noto dall'assessore all'Igiene del Comune di Napoli, Paolo Giacomelli che ha spiegato alle agenzie di stampa che ieri mattina a terra c'erano 2mila tonnellate di rifiuti (al giorno la città ne produce 1.250 tonnellate) «ma abbiamo fatto un buon recupero grazie allo sversamento, nel sito di Taverna del Re, di circa 900 tonnellate e di altre negli Stir di Chiaiano e Tufino. Oggi però ci sono a terra 1.700 tonnellate di rifiuti e la situazione del recupero è più difficile», per le proteste dei cittadini e anche perché molto mezzi sono già pieni di rifiuti raccolti la scorsa settimana e non ancora portati in discarica.

Tags Correlati: Boscoreale | Gennaro Langella | Guido Bertolaso | Luigi Cesaro | Paolo Giacomelli | Rifiuti | Silvio Berlusconi | Taverna | Terzigno

 

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