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Questo articolo è stato pubblicato il 01 novembre 2010 alle ore 09:08.
La California vorrebbe legalizzare la marijuana per uso ricreativo; un gruppo di milionari, guidati da Bill Gates, chiede di pagare più tasse nello stato di Washington; l'Oklahoma intende bandire l'adozione di leggi islamiche (divieto peraltro inutile, dato che nello stato è in vigore la legge americana). Questi alcuni dei più curiosi temi su cui i cittadini di 38 stati americani saranno chiamati a votare nelle elezioni di midterm di domani (vedi tabella), che consentono il ricorso al referendum popolare – abrogativo o propositivo – per legiferare o annullare le leggi approvate dai parlamenti locali.
La bizzarria o la provocazione di alcune proposte non riflettono solo la stravaganza di alcune frange estreme dell'elettorato Usa, ma sono spesso il frutto di un preciso calcolo politico da parte dei partiti: più è controverso l'argomento, maggiore potrebbe essere la partecipazione dei cittadini interessati a esprimere la propria opinione in materia.
L'aveva capito per primo Karl Rove, lo stratega di George Bush, che nel 2004 aveva spinto per far mettere ai voti in vari stati un argomento scottante – ad esempio, i matrimoni gay – al fine d'indurre la destra religiosa e conservatrice a recarsi alle urne. Quest'anno i democratici sperano di replicare la formula di Rove con il referendum sulla legalizzazione tout court della marijuana in California e della marijuana medicinale in Arizona e Sud Dakota.
È però la destra, rinvigorita dalla prorompente ascesa politica dei Tea party, ad aver monopolizzato quest'anno l'uso del referendum "politico" in America. Come si può spiegare altrimenti la proposta di sancire l'inglese come lingua ufficiale in Oklahoma, se non con la paura irrazionale di una posizione dominante degli immigrati? O giustificare (sempre in Oklahoma) il divieto di adottare leggi internazionali, in particolare la sharia, se non con la xenofobia antimusulmana? E cosa può ispirare ben quattro stati (Arizona, Arkansas, Sud Carolina e Tennessee) a confermare il diritto sacrosanto alla caccia se non la paura che forse, in futuro, i fanatici dei diritti degli animali riusciranno a vietarla?