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Questo articolo è stato pubblicato il 04 novembre 2010 alle ore 16:22.
«Caveat imperator», stia in guardia l'imperatore. L'avvertimento arriva dal Financial Times, che in un editoriale pubblicato nella sezione Europa dichiara il fallimento della Seconda Repubblica e auspica un rinnovamento politico che abbia come condizione preliminare la sostituzione di Silvio Berlusconi. Anche se sopravvive all'ultimo scandalo, scrive il Ft, «è impossibile evitare la conclusione che il sistema da lui presieduto stia marcendo dall'interno».
La cosiddetta Seconda Repubblica, nata nel 1992 dopo che gli scandali per corruzione di Tangentopoli hanno spazzato via una generazione di politici "venali", aveva dato all'Italia la possibilità di rifondare il suo sistema politico in modo che servisse «i cittadini e non i partiti politici», sottolinea il quotidiano. Ora che il governo italiano passa da una crisi personale di Berlusconi all'altra «è chiaro che questo esperimento durato 18 anni è fallito». Il Ft denuncia la paralisi dell'Italia: l'impasse politica ha ostacolato il successo economico e il paese non ha saputo cogliere l'occasione offerta dall'euro per fare le riforme economiche.
L'immobilismo ha raggiunto la sua "apoteosi" con Berlusconi. Il premier – osserva il Ft - ci ha messo cinque mesi a sostituire il ministro per lo Sviluppo economico, cosa che non solo ha fatto infuriare gli imprenditori ma ha anche ha lasciato in sospeso decisioni importanti sul settore nucleare. La riforma della giustizia è stata dirottata dai tentativi di Berlusconi di liberarsi di processi per lui inquietanti. «Il conflitto tra interessi pubblici e privati - constata l'editoriale - è esattamente quello che la catarsi post 1992 doveva rimuovere».
Internazionalmente, prosegue il Ft, la stizzosità della politica interna ha lasciato che il paese fosse "marginalizzato".
«La frattura della coalizione che ha permesso a Berlusconi di governare l'Italia per sette degli ultimi nove anni è un'occasione per muovere l'Italia in una nuova direzione. E' ora che ognuno rifletta su come ravvivare la moribonda politica italiana», esorta il Financial Times. «Non c'è una cura semplice», riconosce il quotidiano. «Ci vuole leadership politica e non ce n'è molta. Ma – conclude - la precondizione per qualsivoglia rinnovamento politico è chiara: Berlusconi va sostituito».