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Questo articolo è stato pubblicato il 04 novembre 2010 alle ore 21:04.
Berlusconi non viene al Copasir? «Perché forse è imbarazzato». Così il presidente del Copasir Massimo D'Alema replica durante il Tg di La7 alle polemiche sollevate dalla richiesta del Comitato di sentire il presidente del Consiglio. «Io mi occupo del fatto che c'è un presidente del Consiglio che non vuole presentarsi di fronte al Parlamento, come gli imporrebbe la legge - dice D'Alema - Perché forse imbarazzato, è lui che è in una posizione invalidata, non siamo noi». «Noi - conclude D'Alema - vogliamo applicare la legge, è lui che non è neppure nelle condizioni di rispettarla».
«C'è una legge dello Stato che dice che il presidente del Consiglio viene regolarmente ascoltato dal Copasir perché è responsabile della sicurezza nazionale - ha proseguito D'Alema - Rutelli prima di me lo ha invitato tre volte e non si è mai presentato, è un problema curioso - osserva -, noi vogliamo applicare una legge, sappiamo che il premier è piuttosto refrattario ad applicare la legge ma dovrebbe venire». Inoltre «nella circostanza in cui ci troviamo la vigilanza del capo del governo non è un affare privato, vogliamo discutere della sua protezione e delle condizioni delle sue scorte che sono agenti dei servizi segreti, quindi sottoposti al nostro controllo».
«Io non parlo del privato di Berlusconi, parlo dell'impiego del denaro dei cittadini, perché la sicurezza del capo del governo è assicurata a spese dei contribuenti e quindi i cittadini attraverso il Parlamento hanno il diritto di sapere come vengono impiegati i loro soldi», ha proseguito D'Alema. «Di quello che Berlusconi fa all'interno delle sue case - aggiunge - a me non interessa nulla, io mi occupo di come funzionano i servizi di sicurezza».