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Questo articolo è stato pubblicato il 04 novembre 2010 alle ore 10:13.
Sono iniziate questa mattina le celebrazioni per il Giorno dell'Unità nazionale e la giornata delle Forze armate. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha deposto una corona di alloro sulla tomba del milite ignoto. Alla cerimonia hanno partecipato anche il presidente del Senato Renato Schifani, il presidente della Camera Gianfranco Fini, il presidente della Corte costituzionale Francesco Amirante, il presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi. All'Altare della Patria sono presenti anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa il capo di Stato maggiore della Difesa Vincenzo Camporini, tutti i vertici militari.
E proprio la cerimonia all'Altare della Patria, dopo una freddezza iniziale, ha favorito uno scambio di battute tra Berlusconi e Fini, che da tempo parlavano solo tramite i rispettivi sherpa. La chiacchierata, intervallata da qualche sorriso, ha preceduto l'arrivo del capo dello Stato.
Dopo gli onori militari, Napolitano, che ha deposto la corona di alloro sulle note del Silenzio si è soffermato alcuni secondi in raccoglimento davanti alla tomba del Milite ignoto, prima di abbandonare la piazza. Le celebrazioni ufficiali per il 4 novembre si sono aperte con l'alzabandiera. La cerimonia è stata salutata dal passaggio delle Frecce tricolori.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, un messaggio nel quale si sottolinea che «è dovere delle autorità politiche e militari preposte continuare ad aggiornare e migliorare strategie, strutture e capacità operative delle Forze Armate, per rendere più efficace il contrasto delle minacce da fronteggiare, garantendo nel contempo la massima protezione ai contingenti impiegati e alle popolazioni civili coinvolte». Il 4 novembre di 92 anni fa, scrive il Capo dello Stato, aveva termine il primo conflitto mondiale e si completava il grande disegno dell'Italia unita. All'Altare della Patria, Napolitano, a nome di tutti gli italiani, gha reso «il mio deferente omaggio a tutti coloro che sono caduti per costruire un'Italia libera, democratica e prospera. In quel momento di commosso raccoglimento, il mio pensiero» è andato «in particolare ai tanti giovani che, anche recentemente, hanno perso la vita mentre assolvevano il proprio compito nelle missioni di pace».