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Sarkozy stringe la mano a Hu Jintao: pronti accordi miliardari. Ecco l'elenco

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Questo articolo è stato pubblicato il 04 novembre 2010 alle ore 20:27.

PARIGI – Sono andati di persona all'aeroporto di Orly Nicolas Sarkozy e la consorte Carla Bruni. A ricevere il presidente cinese Hu Jintao e la first lady Liu Yonhqing, accolti da un tappeto rosso, subito sotto il loro aereo. Sì, un trattamento di riguardo per una visita importante agli occhi della Francia. Soprattutto della sua economia: si tradurrà nella firma di una serie di contratti a suon di miliardi.

Stasera ad aprire i «balli» è stato il costruttore aeronautico Airbus, controllato dal conglomerato franco-tedesco Eads. I cinesi hanno firmato un ordinativo di 102 velivoli, per un totale di 14 miliardi di dollari. Come indicano fonti dell'Eliseo, «il valore totale, alla fine della visita, che si chiuderà sabato, sarà largamente superiore a quello raggiunto in tutte le precedenti visite di dirigenti europei in Cina o dei cinesi nei singoli paesi d'Europa». Secondo Fu Ying, sottosegretario agli esteri, membro della delegazione, si tratterebbe di oltre venti miliardi di dollari, ma secondo altre fonti la cifra dovrebbe addirittura essere superiore. LO stesso Fu Ying ha annunciato che Pechino ha in progetto di raddoppiare gli scambi commerciali con la Francia entro un termine di cinque anni, portandoli a 80 miliardi di dollari l'anno rispetto ai 40 attuali.

Tornando all'oggi, a parte Airbus, ecco gli altri contratti in gioco. Il colosso Alcatel-Lucent, attivo nei componenti per la telefonia, firmerà domani (è ormai praticamente sicuro) tre contratti per forniture agli operatori cinesi China Mobile, China Telecom e China Unicom, per un totale di 1,1 miliardi di dollari. Quanto a Total, altro rappresentante del gotha finanziario francese, si associerà con il gruppo cinese Cpi per costruire nel paese asiatico un impianto di gassificazione del carbone Valore stimato del contratto? Tra i due e i tre miliardi di dollari. Total dovrebbe anche concludere un primo accordo per la costruzione di uno stabilimento petrolchimico, che utilizzerà una tecnologia per la fabbricazione di materie plastiche a partire dal metanolo, a sua volta derivato dal carbone gassificato. Questo procedimento è una «specialità» di Total.

Gli occhi sono puntati pure su Areva

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Tags Correlati: Bernard Kouchner | Carla Bruni | Cgnpc | China Mobile | Eliseo | Europa | Hu Jintao | Liu Xiaobo | Liu Yonhqing | Nicolas Sarkozy | Pechino | Politica | Total |

 

, numero uno nel mondo per la produzione di reattori nucleari. La visita di Hu Jintao dovrebbe portare a un passo in avanti nel negoziato in corso tra il gruppo francese e il colosso cinese Cgnpc per la vendita di due reattori Epr, quelli di terza generazione, che si andranno ad aggiungere ad altri due già in costruzione a Taishan, nel sud della Cina. Areva dovrebbe inoltre ottenere il via libera a una fornitura di uranio a Cgnpc per la bellezza di tre miliardi di euro.

E i diritti umani? In questo contesto di contratti miliardari ovviamente la questione sarà dimenticata. Sono lontani i tempi delle polemiche tra Parigi e Pechino riguardo al Tibet, prima e durante i giochi olimpici. Lontani i tempi dell'incontro fra Sarkozy e il Dalai Lama. La visita del presidente francese in Cina lo scorso aprile ha sancito la riconciliazione tra i due paesi e il miracolo non deve essere rotto. Nessuna parola di commento è arrivata dalla bocca di Nicolas sul nobel per la pace al dissidente cinese Liu Xiaobo. Solo Bernard Kouchner, ministro degli esteri, ne ha chiesto la liberazione. Sarkozy ha bisogno dell'appoggio di Hu Jintao anche in vista della presidenza del G20, che la Francia assumerà a partire dal 13 di novembre. No, non è proprio il momento di discutere dei diritti dell'uomo.

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