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Questo articolo è stato pubblicato il 05 novembre 2010 alle ore 19:28.
Alla fine il premier Silvio Berlusconi ha ceduto e lunedì darà forfait alla conferenza nazionale della famiglia. Ad aprire i lavori sarà il sottosegretario Carlo Giovanardi. Una scelta fatta per «evitare attacchi e strumentalizzazioni preannuciate» contro il cavaliere in difficoltà dopo l'ultimo scandalo che lo ha travolto. D'altronde il presidente del Forum delle associazioni familiari, Francesco Belletti, lo aveva detto a chiare lettere nei giorni scorsi. «La presenza del premier ci imbarazza». Salvo poi precisare che il suo non ero uno stop a Berlusconi, ma la richiesta di «un segnale diverso da quanto ha fatto finora».
Il cavaliere, però, ha scelto il low profile. Non vuole alimentare nuove polemiche e anche per questo oggi in Cdm ha vestito i panni del mediatore per mettere pace tra due suoi ministri: Giulio Tremonti e Stefania Prestigiacomo. Oggetto dello scontro sempre lo stesso: i tagli al dicastero della ministra siciliana che davanti a tutti ha attaccato il suo collega. La risposta? «Te lo spiego dopo, fuori», avrebbe detto Tremonti. Ma la replica ha acceso ancor di più la Prestigiacomo. «Non siamo scolaretti». E ha poi aggiunto, dopo le spiegazioni del ministro, un «non dire cretinate» che l'ha fatto andare su tutte le furie. Così è dovuto intervenire Berlusconi a placare gli animi inducendo la Prestigiacomo alle scuse (non troppo convinte, per la verità) e Tremonti a un atteggiamento meno rigido verso la collega.
Pace fatta? Macchè. Le scintille sono proseguite anche dopo a colpi di dichiarazioni. Perché Tremonti al termine del Cdm ha ironizzato sulle scuse della Prestigiacomo. «Mi sono commosso»,ha detto con il sorriso sulle labbra. E la ministra, informata della battuta, ha lanciato un'ultima stoccata. «Tremonti commosso? Pensavo che fossero bolle di rabbia». Si attende la prossima puntata.
In serata ulteriore coda polemica del Tesoro: dal ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo non c'è stata «nessuna richiesta di fondi», ha spiegato una nota del ministero aggiungendo che «le ricostruzioni riportate dalle agenzie di stampa su di una discussione avvenuta oggi in Cdm non corrispondono a verità». A conferma di ciò il Tesoro ha diffuso anche un documento della Ragioneria che spiega come accedere ai Fondi Fas. «Nessun ritardo, nessun blocco da parte del Cipe che tra l'altro dipende da Palazzo Chigi. Considerando inoltre che la delibera Cipe risale al 6 dicembre 2009, se c'è stato un ritardo, una omissione, è stato da parte del Ministero dell'Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare. A riprova di quanto sopra, ad oggi non risulta ancora pervenuta nessuna richiesta di utilizzo dei fondi alla sede competente».